I tergicristalli così come li abbiamo conosciuti nel corso dei decenni, possono sparire. Un ricordo. Passato. Trapassato remoto. Tesla nel presente deposita un brevetto che apre a un futuro con raggi laser.
E’ da circa due anni che l’azienda statunitense specializzata nella produzione di auto elettriche, pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico, chiamata così in onore del noto inventore, sta lavorando a questa pazza idea.
Un’idea che sta dentro un brevetto: Pulse Laser Cleaning of Debris Accumulated on Glass Articles in Vehicles and Photovoltaic Assemblies, nel quale si immaginano dei raggi laser funzionati come tergicristalli per pulire automaticamente i detriti dalle auto. Come suggerisce il titolo del brevetto, Tesla ha anche pensato di utilizzare il laser per pulire i pannelli solari e pure le tegole sui tetti.
Il flusso laser è inviato da sensori disposti su cofano, zona posteriore e fiancate della vettura
Certo, un brevetto, seppur depositato, resta tale, una carta dove vengono scritte parole che se le porta via il vento, se non verranno supportate dai fatti. Ma, intanto, il primo passo verso il futuro va registrato. Che fa rime con approvato.
A livello tecnico, il flusso laser è inviato da sensori disposti su cofano, zona posteriore e fiancate della vettura in modo da rimuovere lo sporco da tutti i cristalli; inclusi quelli laterali. L’elettronica è invece calibrata per rilevare lo sporco accumulato sulla superficie vetrata, e quindi tarare l’intensità del raggio in base alla quantità di detriti presenti.
Alcuni ipotizzano che la tecnologia ipotizzata da Tesla potrebbe debuttare sul Cybertruck. Come mai? Perché il prototipo Cybertruck presentato a novembre 2019 non presentava alcun tipo di tergicristallo. Resta da vedere se questa tecnologia fantascientifica sarà presente o meno su uno qualsiasi dei veicoli di Tesla, incluso il Cybertruck di produzione.
Anche perché l’azienda di Elon Musk sta sviluppando anche tergicristalli elettromagnetici. Inutile dire che i tergicristalli elettromagnetici sarebbero un’opzione più semplice e realistica da sviluppare e produrre, quindi più immaginabile a stretto giro di posta.
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“Ma il sistema di pulizia per un veicolo che include un gruppo ottico del raggio che emette un raggio laser per irradiare una regione su un articolo di vetro del veicolo – come scrisse proprio due anni fa Tesla – circuiti di rilevamento dei detriti che rilevano i detriti accumulati sulla regione e circuiti di controllo”.
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Tesla rilancia: “Il circuito di controllo calibra una serie di parametri associati al raggio laser emesso dal gruppo ottico del raggio basato sul rilevamento dei detriti accumulati sulla regione sull’articolo di vetro, controlla un livello di esposizione del raggio laser sui detriti accumulati in base alla calibrazione di l’insieme di parametri associati al raggio laser, in cui il livello di esposizione è controllato in base alla pulsazione del raggio laser a una velocità calibrata che limita la penetrazione del raggio laser a una profondità inferiore allo spessore dell’articolo di vetro”. Il brevetto c’è. Il resto verrà da sé.