Grande, o piccola, come un granellino di sabbia, la batteria sarà in grado di alimentare apparecchiature biomedicali e micro-robot nel nostro sistema circolatorio.
Esiste davvero una batteria ideata per il corpo umano, piccola come un granello di polvere, ma con un voltaggio superiore (di pochissimo) a quella di una normale batteria di tipo AAA (1,6 Volt per essere precisi), anche se è meno potente? Sì, l’avreste mai detto? La nuova batteria con la tecnologia dei “nano-bio-supercapacitori”, sembra uno sciogli lingua, nasce grazie alla collaborazione di tre parti di ricerca di Dresda: l‘Università tecnologica di Chemnitz, IFW Dresden e IPF Dresden guidati dal Oliver G. Schmidt. Il risultato di questa ricerca è innovativo, non solo per la dimensione della batteria (al millimetro, quindi meglio chiamarla nano-batteria), ma anche perché rientrano nel materiale strutturale che le rende bio-compatibili, cioè sono studiate per poter alimentare microsistemi autonomi da usare direttamente corpo umano senza provocare alcun danno, ne temporaneo ne permanente.
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A cosa serve questa nano batteria?
Questi bio-supercapacitori microscopici (ditelo tre volte veloce ) servono a fornire una fonte di alimentazione stabile e continua, compatibile per alimentare apparecchi dedicati alla salute umana: impianti intravascolari e sistemi microbiotici che possono arrivare (e operare) in aree all’interno del corpo umano difficilmente raggiungibili. Una sorta di mini aiuto che si immette direttamente nel nostro corpo e raggiunge “posti” troppo piccoli o delicati per intervenire manualmente con bisturi o addirittura un ago.
“L’architettura dei nostri supercondensatori nano-bio – ha detto Vineeth Kumar, ricercatore nel team che ha realizzato le batterie – offre la prima potenziale soluzione a una delle sfide più grandi della biomedicina: minuscoli dispositivi integrati di accumulo dell’energia che consentono il funzionamento autosufficiente di microsistemi multifunzionali”. (fonte: La Repubblica).
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Cosa serve affinché funzionino queste batterie
Il requisito di base per qualsiasi micro macchina (e micro batteria visto che è quello di cui stiamo parlando) per poter funzionare all’interno di una persona è la capacità di resistere in un ambiente “difficile” come quello del corpo umano. Sembra un obiettivo difficile, soprattutto perchè le pulsazioni rilasciate dai muscoli sono molto intense, quindi la batteria deve mantenersi all’interno del corpo senza rompersi o usurarsi (pensate anche solo ai succhi gastrici: la batteria resiste anche a quelli!). Per questo le microscopiche batterie, con un volume di un nanolitro, sono state realizzate con particolari materiali adatti alla resistenza hard per renderle capaci di resistere all’impatto delle sollecitazioni meccaniche enormi a quelle dimensioni.