La più famosa piattaforma di microblogging introduce due criptovalute: ecco come si potranno monetizzare i contenuti su Twitter.
Dallo scorso maggio Twitter ha introdotto Tip Jar, la feature che consente ai creatori di contenuti di monetizzare immediatamente i loro post. Attraverso questo piattino virtuale delle mance (in realtà jar significa vasetto, ma passateci la traduzione un po’ libera), i follower possono manifestare gradimento ai propri beniamini in un modo decisamente più tangibile.
Per ora questa funzionalità è appannaggio solo di poche categorie di utenti, ovvero creatori, giornalisti, esperti e organizzazioni no-profit. Sin dall’inizio, però, Twitter ha promesso di renderla disponibile anche ad altri gruppi. Sebbene questo non sia ancora avvenuto, la piattaforma di microblogging ha comunque deciso di rinnovare ed ampliare il servizio, permettendo a chi vuole di trasferire soldi sotto altra forma. Cerchiamo di capire cosa bolle in pentola.
Tip Jar di Twitter sarà presto aggiornato e integrerà un’opzione per accettare le criptovalute. La svolta è stata individuata dal reverse engineer Alessandro Paluzzi, che ha anche condiviso uno screenshot della nuova funzionalità tramite – neanche a dirlo – il proprio account Twitter (sotto). Kayvon Beykpour, product manager del social, ha direttamente confermato il leak di notizie ritwittando Alessandro Paluzzi con il commento “Soon”. Presto, insomma, potrete premiare i vostri creatori preferiti con una porzione di Bitcoin o Ethereum.
Affinché i pagamenti in criptovaluta possano essere riscossi, Twitter utilizza il Lightning Network, ovvero un’infrastruttura sempre virtuale di secondo livello che sfrutta cryptowallet condivisi per trovare il tragitto più corto possibile tra chi invia i soldi e chi li riceve. In parole povere, parliamo di un network parallelo alla blockchain, cioè il registro primario dove vengono validate le transazioni – che velocizza enormemente il pagamento e allo stesso tempo riduce le commissioni in modo drastico.
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Lo screenshot postato da Alessandro Paluzzi mostra inoltre come Twitter abbia intenzione di integrare anche Strike, ovvero una app di pagamento che fa leva proprio sulla blockchain per i pagamenti a livello globale e che fra l’altro può servire anche per comprare e vendere Bitcoin. L’adozione delle criptovalute da parte di Twitter torna a ribadire l’importanza crescente che queste stanno assumendo nel panorama finanziario mondiale, nonostante le tante iniziative istituzionali volte a scoraggiarne la diffusione.
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Le criptovalute non hanno valore legale perché non c’è nessuna banca nazionale a garantirle, sono una pura convenzione tra compratore e venditore e di fatto non esistono come controvalore nel mondo reale. Per questo sono la loro volatilità è vertiginosa e sono soggette a variazioni di prezzo da montagne russe. Sono quindi rischiose, e com’è tipico anche molto redditizie. Al momento in cui stiamo scrivendo, un Bitcoin vale poco meno di 45 mila dollari (l’Ethereum si attesta sui 3.300 dollari), ma nell’ultimo anno ha avuto un’oscillazione compresa tra i 10 mila e i 60 mila dollari circa. Insomma, è uno strumento finanziario che non può assolutamente essere usato a cuor leggero.
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