Continuano i cambiamenti nel negozio virtuale di applicazioni di casa Apple, leggasi l’Apple Store: la novità riguarda gli sviluppatori terzi di app, e sarà più facile far pagare gli utenti al di fuori dello store della Mela.
Quella annunciata è una modifica decisamente sostanziale, e come sottolinea il Corriere della Sera, “Apple inizia a fare sul serio”. Dopo giorni in cui si sono susseguiti una serie di annunci che non hanno però fatto chiarezza, sembra realmente vicino un cambio di forza nei rapporti, a questo punto storico, fra la multinazionale di Cupertino e gli sviluppatori di applicazioni che consentono la visualizzazione e riproduzione di contenuti digitali, quindi colossi come Spotify, Netflix, Kindle e via discorrendo.
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Ma qual è questa grande novità? A partire dall’inizio del prossimo anno, quindi dal 2021, Apple permetterà a gli sviluppatori di cui sopra di inserire nelle applicazioni un collegamento ai propri siti web. Se per alcuni può sembrare un semplice dettaglio tecnico e quindi qualcosa “da niente”, in realtà non lo è affatto, in quanto, come ricorda il Corriere della Sera “al momento i rapporti con chi scarica e usa le app sono mediati in toto dalla casa della Mela. Per rendere immediati i rinnovi degli abbonamenti e le transazioni, quindi, gli sviluppatori devono usare il sistema di pagamento dell’App Store e riconoscere alla Mela una commissione dal 15 al 30%”. Chi invece rifiuta questo metodo di pagamento, come fanno Spotify e Netflix, non può comunicare ai propri clienti delle offerte alternative o eventuali informazione su come fare acquisti online al di fuori dello store.
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Il primo passo verso il cambiamento è giunto mercoledì 27 agosto, con Apple che ha concesso agli sviluppatori di utilizzare degli strumenti di comunicazioni esterni all’app, come ad esempio la posta elettronica. La settimana successiva c’è stata poi l’apertura ai link, e a riguardo l’azienda californiana ha spiegato che le aziende potranno inserire «un singolo link al proprio sito web per aiutare l’utente a configurare e gestire il proprio account» e aiutare gli sviluppatori «a proteggere gli utenti quando si connettono con un link a un sito web esterno per effettuare gli acquisti». Verranno quindi inseriti dei link verso pagine per pagare, e quando vengono utilizzate gli sviluppatori non dovranno compensare ad Apple l’annosa commissione del 15-30%. La Mela ha comunque fatto sapere che «gli acquisti in-app tramite il sistema commerciale dell’App Store» restano «la modalità più sicura e affidabile», mentre Spotify, dal 2019 in guerra contro la Mela morsicata, ha fatto sapere che si tratta in ogni caso di una correzione “limitata”.
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