Chissà cosa ne penseranno i taxisti, le varie associazioni italiane, i sindacati del Belpaese. Hyundai è in arrivo con un robotaxi che testimonia la nuova politica di sviluppo verso una guida completamente autonoma. Almeno negli Stai Uniti sta attecchendo enormemente.
A riguardo, Motional ha rivelato le prime immagini del suo robotaxi pianificato, un SUV Ioniq 5 completamente elettrico di Hyundai, l’ammiraglia un servizio di guida senza conducente che l’azienda statunitense, nata quattro anni fa come joint venture tra la casa automobilistica coreana e il fornitore di auto Aptiv, vuole immettere sul mercato addirittura nel 2023, in concomitanza con l’uscita dell’applicazione Lyft, ad essa connessa.
Emissioni zero, elettrificazione e guida autonoma
“Per il robotaxi basato su IONIQ 5, abbiamo applicato diversi sistemi di ridondanza, oltre a una suite di tecnologie essenziali per garantire la sicurezza e la comodità dei passeggeri”. Così parlò Woongjun Jang, capo dell’Autonomous Driving Center di Hyundai Motor Group. Il veicolo appositamente costruito, che sarà assemblato da Hyundai, è integrato con la tecnologia del veicolo autonomo di Motional, inclusa una suite di oltre 30 sensori tra cui lidar, radar e telecamere che possono essere visti in tutto l’interno e l’esterno. Un sistema di rilevamento che fornisce una visione a 360 gradi e la capacità di vedere fino a 300 metri di distanza, almeno stando a quanto riferisce Motional. “Questo robotaxi rappresenta la visione di Motional di un futuro senza conducente che diventa realtà”. Rilancia Karl Iagnemma, presidente e CEO di Motional. “Attraverso la nostra partnership strategica con Hyundai Motor Group e Aptiv – sottolinea – abbiamo un’esperienza automobilistica e software senza pari in tutto il nostro processo di sviluppo dei veicoli. Ci concentriamo sulla commercializzazione di massa e il robotaxi IONIQ 5 è costruito per questo scopo”.
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Motional non ha annunciato dove lancerà il suo primo servizio di robotaxi senza conducente. È probabile che sarà in una delle città in cui sta attualmente testando e convalidando la sua tecnologia, un elenco che include Boston, Las Vegas, Los Angeles e Pittsburgh. “Vediamo così tanti concorrenti che si fanno in quattro per cercare di nascondere questa suite di sensori e nasconderla in questi grandi involucri di plastica – continua Iagnemma, in un’intervista a TechCrunch – il fatto è che non puoi nascondere i sensori. Devono essere dove devono essere e sono una parte importante dell’auto e una parte fondamentale della tecnologia. Quindi la nostra strategia era quella di celebrare i sensori e adattare il linguaggio di progettazione del veicolo e portarlo attraverso il design della suite di sensori integrati”.
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Emissioni zero, elettrificazione e guida autonoma: la tripla base su cui Motional ricerca l’altezza della situazione. Sistemi ridondati in ogni funzione, navigazione, sterzo, frenata e alimentazione, Motional promette di fornire anche l’Assistenza Veicolo Remoto (RVA) ai robotaxi, qualora dovessero incontrare uno scenario stradale insolito, come cantieri o un allagamento: un operatore Motional da remoto potrebbe connettersi istantaneamente al veicolo e indirizzarlo su un nuovo percorso. Negli Stati Uniti sta prendendo piede sempre più questo concetto. E in Italia, sarà lo stesso? Domandarselo è lecito.