Smartwatch e chat “uccidono” il cellulare: le nuove generazioni abbandonano le origini di questa tecnologia

La nuova generazione ed in particolare la cosiddetta Generazione Z, sta utilizzando in maniera molto differente rispetto al passato il cellulare, o meglio, lo smartphone, a causa della grande diffusione degli smartwatch e delle chat: vi spieghiamo cosa sta accadendo.

Smartphone e giovani (Foto Avvenire)
Smartphone e giovani: cambia la modalità d’uso (Foto Avvenire)

Le nuove generazioni vengono dette “mute”, senza più suonerie; proprio così perchè la stragrande maggioranza dei nostri ragazzi non utilizza dei suoni sul proprio smartphone associato all’arrivo di messaggi di WhatsApp, Instagram, Facebook Messenger ma anche sms e notifiche varie. Solamente gli utenti più anziani utilizzano ormai i suoni quando arrivano i messaggi e la sensazione è che questa tecnologia potrebbe via-via scomparire con il progredire dei nuovi modelli di telefonini.

Smartphone, i giovani e le generazione muta (Foto Cinquecolonne)
Smartphone, i giovani e le generazione muta: le info (Foto Cinquecolonne)

LE NUOVE GENERAZIONI USANO LO SMARTPHONE IN MANIERA “MUTA”: ECCO COSA STA ACCADENDO

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A porre luce sulla vicenda è stata la società di analisi Sensor Tower che ha spiegato come le installazioni sugli smartphone di applicazioni relative alle suonerie è passato dai 4.6 milioni del 2016, ai 3.7 del 2020, e con il 2021 tali numeri diminuiranno ulteriormente. L’indagine dell’azienda è stata svolta nel Regno Unito, e secondo la stessa tale cambiamento di abitudine è dovuta appunto soprattutto ai giovani, che ormai non telefonano quasi più, chattando e basta e senza alcun suono, ricorrendo al limite alla vibrazione. A conferma di questi dati, anche quanto analizzato da Ofcom, che in una precedente ricerca aveva sottolineato come i giovani di età compresa fra i 16 e i 24 anni, preferiscano i messaggi alle telefonate. Ma come mai questo cambio di abitudine? Semplicemente perchè i giovani passano talmente tanto tempo su chat e social vari, che non hanno bisogno di suoni per avvisarli di un messaggio o di una notifica.

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Del resto la maggior parte viaggia con il telefono in mano, di conseguenza una volta che arriva un nuovo messaggi i ragazzi lo visualizzano in tempo reale. Inoltre, anche i dispositivi indossabili, che si stanno diffondendo sempre di più negli ultimi anni, ha aiutato a “condannare” le suonerie, visto che le notifiche arrivano direttamente al polso con una vibrazione e una notifica grafica che “illumina” lo schermo. Stando ad Ofcom, il 36% della fascia 16-24 anni ritiene i messaggi come il metodo di comunicazione più importante, mentre solo il 15% punta sulle telefonate. Il perchè della mancanza delle suonerie è da ritrovare anche nel fatto che spesso e volentieri i giovani utilizzano il telefono in situazioni “proibite”, come ad esempio a scuola, dove un suono di un messaggio in arrivo sarebbe ovviamente visto non di buon occhio da un professore, o magari anche in casa, per non far sentire a mamma e papà di essere al telefono mentre si stanno facendo i compiti.

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