Cina contro USA: la corsa a Marte è ormai nel pieno e, a questo giro, sono gli asiatici a rincorrere la NASA. La Cina avrebbe pronta una sua versione di Ingenuity, il drone che ha conquistato i cuori degli appassionati nonché compagno del rover Perseverance.
Sembra ormai che i tempi per una corsa spaziale con protagonista Marte siano maturi. Questa volta, i protagonisti non sono Stati Uniti e Russia, ma Stati Uniti e… Cina. Il colosso asiatico ha dato prova del suo potenziale negli ultimi anni, con un balzo tecnologico in avanti rispetto ai tempi della corsa alla Luna che vedeva coinvolti, per l’appunto, USA e URSS.
Come detto, Marte è l’obbiettivo, con la NASA in vantaggio dal punto di vista dell’esplorazione attraverso i suoi rover. Come non citare l’ultimo atterrato sul Pianeta Rosso a inizio 2021: Perseverance. Una missione che, oltre al drone, ha visto protagonista il suo compagno di avventure, il drone Ingenuity. Ebbene la Cina, prendendo spunto dagli USA, potrebbe presto sviluppare la sua versione di “drone marziano”.
Cina al lavoro sul “clone” di Ingenuity: ecco perché è così simile
Il National Space Science Center, insieme alla Cina, ha così messo in piedi un programma per promuovere i ricercatori, che hanno il compito di pensare e sviluppare un drone simile a Ingenuity. Così è giunto il primo modello che, secondo quanto emerso dalle immagini circolate in rete, lascia intravedere una certa somiglianza con la controparte americana (sviluppata dalla JPL).
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Ed è proprio grazie a questa “ispirazione” che la CAS avrebbe così scelto, in data 20 agosto, il drone sviluppato dai ricercatori. Lo scopo, anche in questo caso, è quello di volare sul pianeta rosso e provare che un oggetto dotato di eliche può muoversi liberamente nella atmosfera del pianeta.
Dunque l’ispirazione c’è, ed è giustificata dai risultati ottenuti dal drone Ingenuity sviluppato dalla JPL e facente parte della missione Perseverance. Ovviamente il drone cinese punta a migliorare alcuni aspetti ostici di Ingenuity, su tutti l’integrazione di uno spettrometro più piccolo. Le “zampe” saranno sempre quattro, così come le forme dello chassis – cubica – si rifà ampiamente al design del drone americano.
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Attualmente non ci è dato sapere né quando, né se effettivamente vedremo il drone cinese volare su Marte. Di sicuro l’obiettivo della Cina è quello di mettersi in pari con gli Stati Uniti e, possibilmente, superarli nella corsa al Pianeta Rosso.