Il cargo Dragon si è perfettamente agganciato alla ISS con un carico di 2 tonnellate che si è trasformato in una festa di compleanno a sorpresa.
La NASA infatti ha delegato alla società di Elon Musk i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale e anche gli eventuali trasferimenti di equipaggio. I moduli di SpaceX si sono mostrati estremamente precisi e soprattutto hanno tagliato decisamente il budget a carico dell’ente americano, tanto che ora si sta parlando del nuovo sbarco sulla Luna sfruttando proprio SpaceX. Questo ha provocato i malumori di Jeff Bezos. Il patron di Amazon con Blue Origini ha dichiarato di essere stato tagliato fuori dalla fornitura, presentando ricorso contro la decisione.
Intanto il nuovo cargo è stata agganciato alla ISS che tra pochi mesi ospiterà nuovamente Samantha Cristoforetti. “AstroSamantha” sarà addirittura il capo missione e per lei sarà la seconda volta nello spazio. Il Dragon si è agganciato al modulo Harmony, quello previsto per gli attracchi, grazie a 12 fermi meccanici, ma soprattutto è arrivato in tempo per festeggiare il compleanno dell’astronauta Nasa Megan McArthur, che ha compiuto 50 anni.
Il cosmonauta infatti ha scherzato sull’invio dei rifornimenti spiegando come nessuno finora aveva mai mandato una navetta spaziale come regalo. All’interno del cargo sono presenti i rifornimenti per gli astronauti, compresa frutta e gelati, oltre ai materiali per gli esperimenti scientifici, come formiche e piante.
Dragon porta 2 tonnellate di cibo e esperimenti sulla ISS
Il Dragon è stato lanciato lo scorso 29 agosto dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, grazie ad un razzo Falcon 9 di SpaceX, in grado poi di riatterrare dopo lo sgancio del modulo. Questo portava con se 2 tonnellate di materiale. Oltre al cibo, come limoni e avocado, contiene anche diversi materiali per nuovi esperimenti, come l’Advanced Plant EXperiment-08. Questo è pensato per far crescere le piante in condizioni di microgravità.
Oltre questo è stato inviato materiale per l’esperimento ideato dall’istituto tedesco di medicina dello spazio che, collaborando con l’ESA, vuole analizzare meglio la cosiddetta sindrome neuro-oculare associata allo spazio, un problema riscontrato in alcuni astronauti dopo lunghe missioni. Tra i vari “pacchi” inviati c’è anche quello della start up giapponese Gitai che, in collaborazione con Nanoracks, ha spedito dei bracci robot per realizzare una serie di compiti di complessità crescente. I test saranno effettuati dentro il Nanoracks Bishop Airlock, un modulo integrato nel 2020 a cui ha contribuito anche l’italiana Thales Alenia Space.