Lo Shinkansen, l’incredibile treno proiettile giapponese ha presentato nuove cabine per lavorare via zoom ad oltre 300 Km/h.
Shinkansen è la rete ferroviaria giapponese di treni ad alta velocità sulla quale viaggiano i cosiddetti “Treni proiettile”, nata nell’aprile 1959 con la costruzione del Tōkaidō Shinkansen, il tratto tra Tokyo e Osaka. Il termine Shinkansen designa la linea e non il singolo convoglio e letteralmente significa “nuovo tronco ferroviario”. I treni che la percorrono sono detti “Super Espressi”.
Tokyo – Osaka sono state le prime città ad essere collegate dal primo tratto ferroviario di Alta Velocità. Una distanza che prima si compieva in 6 ore e 40 minuti, adesso con i treni che sfrecciano alla velocità di 220 km/h, viene percorsa in 4 ore per poi migliorare a 3 ore e 10 minuti nel 1965.
Un successo immediato, che cambiò radicalmente lo stile di vita dei giapponesi. Non solo l’alta velocità ha reso possibile spostamenti giornalieri tra le due città, ma divenne anche il mezzo di trasporto più usato dagli uomini di affari per i loro spostamenti di lavoro. Nel 1993 lo Shinkansen vanta il record di treno più utilizzato al mondo.
Sullo Shinkansen si lavora a 300 km/h con Zoom
Oggi però non serve più solo la velocità, ma anche la confortevolezza e la possibilità di rimanere connessi sempre e da questo punto di vista il Giappone ha voluto ribadire il proprio primato tecnologico con il nuovo modello N700S. Questo treno non solo è più leggero di prima – 11 tonnellate in meno per risparmiare il 7% di energia – ma ha un nuovo layout interno con nuovi sedile, prese elettriche e soprattutto una connessione stabile. Tra le novità dei treni giapponesi nel 2020 è arrivato anche il divieto di fumo e questo ha consentito di migliorare la produttività in mobilità.
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Sono stati infatti predisposte delle carrozze S-Work appositamente studiate per chi ha necessità di lavorare in remoto. La Central Japan Railway Company ha creato una connessione veloce molto stabile sulle tratte Tokyo-Nagoya e Tokyo-Osaka per tutti i lavoratori che abbiano questa necessità. Ovviamente nulla di paragonabile all’instabilità che viviamo sui treni ad alta velocità italiani. Ma questo potrebbe essere solo l’inizio, visto che che, se la sperimentazione dovesse andare perfettamente – e sappiamo quanto possano essere maniacali i nipponici – questa opzione sarà poi allargata anche alle altre linee e flotte: chi vuole fare un giro?