Il telescopio spaziale James Webb, ultimo gioiello che scruterà lo spazio per i prossimi decenni, è pronto a sostituire il suo mitico antenato, Hubble: ecco che cosa accadrà nelle prossime settimane.
Sono di fatto ormai maturi i tempi per vedere il lancio in orbita del James Webb, telescopio avveniristico che sicuramente avrete visto, magari anche di sfuggita, sul web, essendo di una forma molto particolare: di colore giallo, dalle dimensioni mastodontiche, e con un aspetto senza dubbio inusuale. Come anticipato, andrà a sostituire quello che è considerato una delle più grandi tecnologie spaziali di tutti i tempi in quanto a esplorazione dello spazio, Hubble, lanciato ormai diversi anni fa, e capace di sopravvivere alle evoluzioni dei tempi, seppur con qualche acciacco e continue migliorie.
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Come è emerso dalle ultime indiscrezioni circolanti su vari siti web, il nuovo telescopio verrà lanciato nel punto di Lagrange, quella zona che si trova tra la Terra e il Sole, fascia di equilibrio fra le forze gravitazionali. James Webb è dotato di un gigantesco specchio che a sua volta è composto da 18 segmenti formati da un materiale speciale e apposito, leggasi il berilio, ricoperti da uno strato d’oro molto sottile, il che rende il satellite un pezzo ancora più prezioso e costoso di quanto non lo sia già. Missione del nuovo “oggetto volante”, cercare di dare ulteriori risposte alle domande più frequenti sul cosmo e sulle origini, a cui fino ad oggi il “povero” Hubble non ha saputo dare una risposta.
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La notizia delle ultime ore è che questa nuova tecnologia è finalmente pronta al lancio e per la sua missione, visto che la lunghissima e doverosa fase di test si è conclusa con esito positivo. La Nasa, l’agenzia spaziale americana, ha fatto sapere a riguardo che “I numerosi test e prove a cui è stato sottoposto il telescopio Webb sono stati pensati per garantire che l’osservatorio astronomico più complesso al mondo funzioni a dovere una volta nello spazio”. Al progetto, oltre alla Nasa, parteciperà anche l’Esa, l’agenzia spaziale europea di cui l’Italia fa parte, quindi l’agenzia canadese, una missione che è iniziata diversi anni fa, visto che già si parlava di un suo lancio in orbita addirittura nel 2007, ben 14 anni orsono. Ma a causa di terremoti, tempesti, incendi, e soprattutto, la pandemia di covid, il progetto è obbligatoriamente slittato fino ai giorni nostri. A questo punto speriamo di poterlo vedere in azione prima del 2022.
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