Alcuni scienziati dell’Università di Osaka hanno prodotto la prima carne Wagyu stampata in 3D utilizzando cellule staminali isolate da bovini giapponesi
La ricerca di cibo unico, pregiato, sostenibile, non ha freni, soprattutto visto l’andamento della scienza in questo campo. Da alcuni anni, ricercatori, scienziati e chef stanno compiendo passi da gigante nel settore delle biotecnologie alimentari, proprio grazie alle continue ricerche in questo campo specifico. Che l’uomo impieghi molto tempo dietro al campo culinario, non è certo una sorpresa: pensate a che programmi maggiormente guardiamo quando accendiamo la tv. Il cibo, è quello che accumuna tutti gli uomini. Così come il digitale, da sempre fonte di curiosità. Ecco perchè, la fusione delle due renderà la cucina del futuro digitale, in cui la tecnologia svolgerà un ruolo fondamentale.
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La carne sintetica stampata in 3D: il futuro eco sostenibile
Nel caso della carne sintetica, l’obiettivo della cucina digitale è quello di fornire un metodo alternativo ecologico e sostenibile di quello attuale ma che riproduca comunque forma, consistenza e gusto della carne reale. Ideale anche per vegani e vegetariani, che mangerebbero proteine carnivore senza alle spalle l’allevamento intensivo. Per creare la carne sintetica si utilizzano alcune cellule staminali dell’animale che insieme alle avanzate tecnologie riescono a riprodurre l’alimento. Con un aiuto molto speciale, ovvero la stampante 3D utilizzata per “stampare” appunto il filetto. Il pregiatissimo manzo Giapponese Wagyu (da cui deriva la carne di Kobe) è caratterizzato dalla sua marezzatura, ovvero l’effetto dato dal contenuto di grasso presente nel tessuto muscolare della carne, che il team dell’università di Osaka è riuscito a riprodurre.
“Migliorando questa tecnologia, sarà possibile non solo riprodurre complesse strutture di carne, come il bellissimo sashi (marezzatura) di manzo Wagyu, ma anche apportare lievi modifiche ai componenti grassi e muscolari“, afferma lo scienziato Michiya Matsusak.
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Come si produce la carne sintetica? Gli scienziati giapponesi per riuscire nell’impresa hanno utilizzato due tipi di cellule staminali: cellule satelliti bovine e cellule staminali derivate dal tessuto adiposo.
“Utilizzando la struttura istologica del manzo Wagyu come modello, abbiamo sviluppato un metodo di stampa 3D in grado di produrre strutture complesse su misura, come fibre muscolari, grasso e vasi sanguigni”, ha detto lo scienziato senior Dong-Hee Kang.
Secondo alcune fonti, l’industria della carne coltivata (o sintetica) raggiungerà un valore di mercato di 214 milioni di dollari entro il 2025 per arrivare a 593 milioni nel 2032.