Possibile svolta per quanto riguarda la produzione di chip, dopo che il governo degli USA e la Intel, hanno siglato un accordo: ecco tutto ciò che sappiamo.
In base a quanto emerso nelle ultime ore la nota multinazionale dell’elettronica a stelle e strisce sarà alla guida di un programma riguardante la produzione di microchip avanzati, il cui cliente sarà niente di meno che il Dipartimento della Difesa statunitense (in poche parole, il Pentagono), attraverso la divisione dedicata per conto terzi, Intel Foundry Service, fortemente voluta da Pat Gelsinger, il CEO della stessa azienda.
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Ad incaricare la multinazionale è stato il consorzio S2MARTS OTA, che ha appunto chiesto ad Intel di fornire servizi di produzione commerciale, per quanto riguarda la prima fase del programma Ramp-C, acronimo di Rapid Assured Microelectronics Prototypes – Commercial, creato per “facilitare l’uso dell’ecosistema di impianti produttivi di semiconduttori commerciali negli USA”, che possano garantire la giusta tecnologia ai sistemi del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Una mossa che ovviamente va ad iscriversi nella crisi generale dei microchip, esplosa l’anno scorso, a seguito della pandemia, e che vede al momento la Cina la leader mondiale nel campo, con tutto ciò che ne consegue. “Una delle lezioni più profonde dell’anno passato – ha detto a riguardo Pat Gelsinger – è l’importanza strategica dei semiconduttori, e il valore per gli Stati Uniti di avere una forte industria domestica dei semiconduttori. Intel è l’unica società americana che progetta e produce semiconduttori logici con i processi più avanzati”.
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Il Ceo di Intel ha poi aggiunto: “Quando abbiamo presentato Intel Foundry Services all’inizio di quest’anno, eravamo entusiasti di avere l’opportunità di mettere le nostre capacità a disposizione di una più ampia schiera di partner, incluso il governo degli Stati Uniti, ed è fantastico vedere che il potenziale viene realizzato attraverso programmi come RAMP-C”. La Intel Foundry Service collaborerà con altri attori protagonisti del mondo della tecnologia, fra cui anche IBM, Cadence e Synopsys “sviluppando e fabbricando chip di test su Intel 18A, la tecnologia di processo più avanzata di Intel”, prevista per il 2025 e successivamente ai 20A attesi l’anno prima, il 2024. In vista di questa collaborazione la Intel ha annunciato un investimento da 20 miliardi di dollari per costruire due impianti produttivi in Arizona. Al momento la produzione mondiale dei chip, come detto sopra, è nell’80% nelle mani del mercato asiatico e così facendo gli Usa sperano di divenire meno dipendenti dagli storici rivali cinesi.
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