Afghanistan e i Social: il caso delle cancellazioni di massa da Facebook a Instagram per evitare compromissioni con l’occidente

Sulla questione Afghanistan intervengono anche i social per adottare nuove misure di sicurezza che proteggano gli utenti dai talebani.

Social contro i talebani
Facebook ed Instagram contro i talebani Photo by Adobe Stock

Siamo tornati indietro di vent’anni, con la grande differenza che ora il mondo vive di social. Sappiamo bene questo cosa significa. Dopo l’attacco alle Torri Gemelle eravamo incollati alla TV giorno e notte, sperando che quante più persone riuscissero a salvarsi.

Se immaginiamo di vivere ora un’esperienza del genere, avremmo di certo monitorato la vicenda tramite Facebook ed i vari siti d’informazione. Probabilmente, avremmo avuto a che fare con i fatti più da vicino, attraverso link e video condivisi da persone che erano sul posto.

In quel caso, però, la presenza dei social network sarebbe stata anche problematica per chi si nascondeva dai talebani, rischio che oggi sembra essere molto forte.

Stiamo vedendo ogni giorno cittadini afghani che cercano di fuggire dal paese, perché non vogliono assolutamente avere a che fare con il regime talebano. Ecco perché Zuckerberg è intervenuto oscurando alcuni profili Facebook ed Instagram per proteggere queste persone. Allo stesso tempo, ha bandito tutti i talebani dalle sue app.

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Facebook ed Instagram: l’intervento per proteggere gli utenti

Talebani armati
Soldati talebani

A pochi minuti dalla presa di Kabul da parte dei talebani, milioni di utenti hanno iniziato a cancellare i propri profili social per evitare che potessero essere usati contro di loro. Si tratta di abitanti impegnati in attività ora considerate illecite dal nuovo regime o di quelli che avevano e hanno rapporti con l’occidente. Se venissero scoperti, non si esclude la condanna a morte.

Utilizzare i social è molto pericoloso in questo momento. Il presidente ed amministratore delegato di Facebook Inc. ha ordinato l’inserimento di nuove misure di sicurezza su Facebook, Instagram e WhatsApp. Stesse misure sono state adottate da fondatori di Twitter per collaborare nella salvaguardia di tali utenti. Il direttore delle norme di sicurezza del gruppo Facebook, Nathaniel Gleicher, ha twittato:

Nell’ultima settimana, i nostri team hanno lavorato 24 ore su 24 per fare tutto il possibile per aiutare a mantenere le persone al sicuro

In collaborazione con gruppi di attivisti dei diritti umani, giornalisti e Ong, il social network ha ampliato le misure di sicure per i profili ritenuti ‘vulnerabili’. La nuova funzione permette di bloccare il proprio account in modo rapido, con un solo clic, evitando la solita procedura di chiusura del profilo.

Questo blocco impedirà a coloro che non sono tra i contatti di scaricare o condividere la loro foto del profilo e di vedere i contenuti pubblicati sul loro feed. In più, gli utenti potranno decidere di mostrare i loro post solo ad alcune persone, se lo riterranno opportuno. Gleicher ha poi aggiunto:

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Abbiamo anche temporaneamente rimosso la possibilità di visualizzare la ‘lista degli amici’ di un utente e la ricerca di profili per gli account Facebook in Afghanistan

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