L’obiettivo è ambizioso: recuperare oltre 12 miliardi in tre anni dalle evasioni fiscali
La lotta all’evasione fiscale non si arresta negli anni, anzi molto diventerà presto uno dei cavalli di battaglia del governo Draghi, che si dice pronto e preparato a combattere questa piaga sociale. L’obiettivo è ambizioso ma non impossibile: recuperare oltre 12 miliardi in tre anni, ovvero entro il 2024. E per farlo l’ex presidente della Bce punta forte sulle tecnologie digitali ed in particolare sui big data, riducendo così il tax gap, ossia la differenza fra quanto dovrebbe entrare nelle casse dello stato e quanto effettivamente viene pagato dai contribuenti, che alimenta il sommerso. Ma cosa intendiamo per Big Data?Come è noto nel mondo dell’economia, il termine big data indica la raccolta e l’analisi di grandi quantità di dati resa possibile, negli ultimi anni, dai progressi nella potenza di calcolo dei computer e nelle tecniche di intelligenza artificiale, che potremo riassumere così:entro il 2023 è previsto il recupero di almeno 4 miliardi, con una riduzione del tax gap del 5% rispetto al 2019, mentre nel 2024 si dovrà arrivare a 12,6 miliardi, con una riduzione del 15% del tax gap.
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Il governo Draghi si allea con i Big Data
L’obiettivo del governo sintesi è quello di costruire, grazie all’analisi dei big data per l’appunto, dei modelli di rischio di evasione fiscale che saranno utilizzati per guidare i controlli. Tradotto in termini più semplici per tutti: i modelli consentiranno di comprendere meglio il fenomeno dell’evasione (che cos’è e da cosa nasce) e di associare a ciascun contribuente un indice di rischio di evasione che guiderà l’azione dell’Agenzia delle entrate, che potrà valutarne il rischio in caso di verifica. Gli strumenti per raggiungere questo obiettivo sono potenzialmente solo due:
- potenziamento della compliance ovvero dell’adempimento spontaneo del contribuente invitato a chiarire eventuali posizioni incongruenti tra quanto dichiarato e quanto effettivamente versato al fisco.
- completamento del processo di pseudonimizzazione (la non identificazione del soggetto durante le analisi dei big data) per potenziare le analisi di rischio nella selezione dei soggetti da sottoporre a controllo.
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Il governo Draghi punta anche sulla compliance ovvero sull’adempimento spontaneo del contribuente che sarà invitato a chiarire eventuali posizioni incongruenti tra quanto dichiarato e quanto effettivamente versato al fisco.