Nei laboratori del Lawrence Livermore National Laboratory, è stata innescata una reazione che ha prodotto il 70% dell’energia usata per avviare il processo della fusione nucleare “green”.
Un piccolo passo verso la fusione nucleare? Sembrerebbe di sì, dato che questo giorno è da segnare sul calendario!Parliamo dello scorso 8 agosto, anche se la notizia è uscita solo in questi giorni, dove dei potenti raggi laser sono stati sparati su atomi di idrogeno, provocandone le fusione, la trasformazione in elio e il conseguente rilascio di energia. E’ questo infatti il processo che porterebbe alla forma d’energia che, per certi versi, fa piacere paura. Ma solo, per “ignoranza”. Vi spieghiamo meglio:esistono due tipi di reazioni nucleari in grado di produrre energia:
- la fissione, che avviene quando un nucleo atomico più pesante si separa in due con un “peso” minore
- la fusione, che sprigiona energia quando due nuclei più leggeri si uniscono a creare un nucleo più pesante. Il contrario l’uno dell’altro
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Nell’Universo per esempio, la fusione nucleare è alla base del funzionamento delle stelle. Sulla Terra invece, è stata finora utilizzata purtroppo solo per scopi utili alle battaglie e alle guerra, per produrre bombe termonucleari. Ecco perché ci fa così paura il pensiero di dipendere da questa fonte di energia. Oggi invece è in fase di studio la possibilità di utilizzare le fusioni nucleari controllate, ovvero quelle fusioni strettamente create dall’uomo, per produrre energia elettrica su vasta scala, cosa che già avviene con i reattori a fissione. Per realizzare quesa fusione, è necessario tenere vicini i due nuclei, andando oltre e superando la loro repulsione elettrostatica, cosa abbastanza difficile da realizzare, oltre che molto dispendiosa. E’ un po’ come cercare di unire due magneti con lo stesso campo: si respingeranno a vicenda. Questo è il motivo per cui, nonostante i numerosi studi, non si sia ancora riusciti a realizzare un reattore a fusione vero e proprio. I vantaggi di questa energia sarebbero notevoli a livello d’inquinamento, poiché l’energia prodotta, a differenza di quella dei reattori a fissione, non produrrebbe scorie e sarebbe quindi pulita. I reattori infatti non inquinano e utilizzano come combustibile l’idrogeno, una fonte energetica inesauribile.
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Ma la svolta c’è, e corre pari passo con l’obiettivo di una energia più green per la salvaguardia del Pianeta
La svolta per l’appunto sembra arrivare dai Lawrence Livermore National Laboratory, che fungono da casa per il National Ignition Facility. Quasi 200 fasci laser potentissimi sono stati puntati su un bersaglio che contiene al proprio interno deuterio e trizio (due isotopi dell’idrogeno, che serve per la fusione). Gli atomi hanno così raggiunto una densità 100 volte quella del piombo e una temperatura pari a 100 milioni di gradi (superiore a quella all’interno del Sole, quindi quasi inimmaginabile se pensiamo che proviene da qualcosa che il nostro corpo non vede, perchè troppo piccola). Questo condizioni hanno innescato una reazione di fusione nucleare che ha prodotto il 70% dell’energia usata per avviare il processo: 1,35 megajoules (MJ) contro gli 1,9 MJ trasferiti agli atomi dai laser.
Quindi ci siamo davvero? E’ arrivato il momento in cui la nostra energia non inquinerà più la Terra?