Grande successo per la tecnologia italiana: è partito il razzo Vega dell’Esa grazie al contributo di Avio e Ledsat.
Si tratta di un missione che porta “Roma” nello spazio. Il vettore Vega, che l’anno prossimo sarà sostituito da un nuovo razzo, sempre di produzione italiana, è costruito per il 70% dall’Avio di Colleferro. al suo interno era presente un minisatellite Ledsat, realizzato da studenti e ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, grazie al contributo dell’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana.
Si tratta della 19ma missione Vega. Il vettore è in grado di lasciare a quote orbitali diversi i satelliti, con un’unica missione. Come sempre il via è stato dato dallo spazioporto di Kourou in Guyana francese. La scelta è dovuta alla necessità di effettuati lanci quanto più possibile vicini all’equatore. Insieme al Ledsat sono stati lanciati il satellite francese Pleiades Neo 4, costruito da Airbus Defence and Space e altri 3 microsatelliti.
Il Ledsat è il gioiello pensato e costruito a La Sapienza. Questo microsatellite è finalizzato allo studio del funzionamento di una tecnologia a Diodi emettitori di luce, appunto Led, per il tracciamento ottico indipendente dei satelliti in orbita terrestre bassa, definita LEO.
Successo per il lancio del razzo Vega dell’Esa
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Gli altri microsatelliti sono il Radcube e il sundstorm, che saranno utilizzati per applicazioni astronomiche, di studio. Infine il Bro-4 è invece finalizzato ad applicazioni di sicurezza. Il successo della missione conferma l’ottimo rapporto tra Avio e Arianespace, che si sono occupati della realizzazione del razzo.
I Vega sono caratterizzati da un’alta robustezza ed una maggiore economicità rispetto ad altre soluzioni, avendo il vantaggio di poter trasportare in orbita gruppi di satelliti in ride-share, affiancandoli al payload principale, in questo caso il satellite francese Pleiades Neo 4. È il secondo di una costellazione di quattro satelliti in grado di fornire immagini ad altissima risoluzione della superficie terrestre più volte al giorno con una risoluzione di 30 cm per pixel. Questi dati verranno utilizzati per monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici, per la mappatura, per la difesa e offriranno capacità di risposta ai servizi di emergenza quasi in tempo reale nei prossimi 10 anni. Pléiades Neo-4 si unisce a Pléiades Neo-3, lanciato quest’anno al primo lancio di Vega.