La lotta all’evasione fiscale passa in primis per l’Intelligenza Artificiale, una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono elaborando prestazioni elettroniche proprie dell’intelligenza umana. Ma anche applicazioni che vanno per la maggiore, come Google Maps.
Il servizio internet geografico sviluppato dal colosso di Mountain View consente la ricerca e la visualizzazione di carte geografiche di buona parte della Terra. Accessibile da sito web, o da app mobile, impiega mappe ottenute con una variante della proiezione di Mercatore. Con Google Maps è possibile ricercare servizi in particolari luoghi, tra cui ristoranti, monumenti e negozi, visualizzare un percorso stradale, ricercare attività commerciali. E ora, dall’alto, verificare chi non paga le tasse.
Google Maps l’arma in più. L’esempio francese e l’appoggio incondizionato dell’Unione Europea.
La Francia sta solcando la strada della verifica fiscale via satellite. Tramite Google Maps (e l’intelligenza artificiale) si cerca di scovare i furbetti, attraverso la creazione di un algoritmo e l’ausilio proprio dell’IA. Il piano del Ministero dell’Economia transalpina di concentra su una sorta di collaborazione digitale. Tramite Google Maps e un software di rilevamento automatico, l’obiettivo è quello di individuare elementi di lusso insostenibili principalmente per le persone che ne fanno uso. Elementi che, una volta individuati, verranno quindi rilevati ad alta quota e sottoposti a controllo, così da verificare se siano stati o meno dichiarati.
L’esempio francese si appoggia, più in generale, sul placet dell’Unione Europea. Che a marzo ha deciso di finanziare un progetto dell’Agenzia delle Entrate, utilizzabile da tutti gli Stati membri, Italia compresa. “A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy”, nello specifico, prevede l’utilizzo di fondi europei per sviluppare un sistema in grado di stanare gli evasori sfruttando i dati e l’intelligenza artificiale.
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Un sistema simile, per certi versi, al socialometro francese, che andava a ricercare azioni illecite tramite i social network dei contribuenti. In questo modo, si spera, sarà più semplice per il Fisco tenere sotto controllo l’intero archivio di documenti censiti, che include: 42 milioni di dichiarazioni, 750 milioni di informazioni comunicate da soggetti terzi, 400 milioni di rapporti finanziari attivi, 197 milioni di versamenti F24, circa 2 miliardi di fatture elettroniche e oltre 150 milioni di immobili censiti.
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Tecnologia e verifica fiscale diventano sentieri sempre più intrecciati nel labirinto della evasione fiscale, cloud e hosting le basi su cui trovare l’altezza della situazione. In questo contesto si inserisce Google Maps. Un’applicazione basata su una variante della proiezione di Mercatore: se la Terra fosse perfettamente sferica, la proiezione sarebbe la stessa di quella proposta nel 1569 dal geografo e cartografo fiammingo. Google Maps usa le formule della Proiezione sferica di Mercatore, ma le coordinate di Google Maps sono basate anche sui dati del sistema geodetico mondiale WGS84. E da qui riparte la lotta senza mezzi termini all’evasione fiscale. La caccia ai furbetti continua.