Expanded Protections for Children. La serie di iniziative di Apple volte a difendere i minori dai pericoli digitali, fanno discutere, dividono: da un lato l’attività nobile messa in campo da diverse firme – compresi Google a Instagram – in questi giorni, dall’altro la possibile violazione di ogni nostro file e più in generale della privacy.
“In Apple, il nostro obiettivo è creare una tecnologia che dia potere alle persone e arricchisca le loro vite, aiutandoli a stare al sicuro”. Il colosso di Cupertino prova a spiegarsi. “Vogliamo proteggere i bambini dai predatori che utilizzano strumenti di comunicazione per reclutarli e sfruttarli e limitare la diffusione di materiale pedopornografico – si legge in un documento ufficiale – da quando abbiamo annunciato queste funzionalità, molte parti interessate, comprese le organizzazioni per la privacy e le organizzazioni per la sicurezza dei bambini, hanno espresso il loro sostegno a questa nuova soluzione e alcuni hanno contattato con domande”. Il documento, però, serve anche a difendersi dalle accuse piovute su Apple.
Apple costretto a spiegarsi: botta e risposta con Edward Snowden
Galeotto il nuovo pacchetto software di Apple, atteso su tutti e quattro i sistemi operativi della Mela Morsicata più famosa al mondo (iOS, iPadOS, WatchOS e MacOS) entro la fine dell’anno. Apple vuole essere più attivo: scansione delle foto in cerca di immagini pedopornografiche e dei messaggi degli utenti più giovani per immagini sessualmente esplicite.
Ma il provvedimento, annunciato solo per il territorio americano, uno dei più drammaticamente colpiti dal fenomeno della pedopornografia, è stato aspramente criticato, in quanto sarebbe lesivo e pericoloso per la salvaguardia dei dati personali. “Se possono scansionare le immagini oggi, potranno fare quello che vogliono domani monitorando miliardi di dispositivi senza chiedere il permesso”. E’ questo la dura presa di posizione di Edward Snowden, noto informatico, attivista e whistleblower statunitense, ex tecnico della CIA e fino al 10 giugno 2013 collaboratore di un’azienda consulente della National Security Agency, colui che ha rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi top-secret di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico.
Secondo Apple la sicurezza della comunicazione in Messaggi è progettata per offrire a genitori e figli strumenti aggiuntivi per aiutare a proteggere i propri figli dall’invio e dalla ricezione di immagini sessualmente esplicite nei Messaggi app. “Funziona solo sulle immagini inviate o ricevute nell’app Messaggi per gli account per bambini configurati in Condivisione in famiglia – puntualizza Apple – quando un account bambino invia o riceve immagini sessualmente esplicite, la foto sarà sfocato e il bambino sarà avvertito. Come ulteriore precauzione, un messaggio anche per i genitori”.
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Questa, invece, la seconda funzione: il rilevamento CSAM in iCloud Photos, progettata per mantenere CSAM fuori iCloud. Il possesso di immagini CSAM è illegale nella maggior parte dei paesi, inclusi gli Stati Uniti. “Ha effetto solo sugli utenti che hanno scelto di utilizzare le foto di iCloud per archiviare le proprie fotografie – rimarca Apple – non ha alcun impatto sugli utenti che non hanno scelto di utilizzare Foto di iCloud”.
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Ma le spiegazioni di Apple non convincono. La conferma arriva direttamente dal colosso di Cupertino, costretto a ritornare sullo scottante tema con nuove FAQ ufficiali. Ma anche con le dichiarazioni di Craig Federighi, responsabile della parte software di Apple. “Siamo stati male interpretati – assicura – quello che abbiamo presentato è un sistema che voleva essere in grado di localizzare le foto già presenti nel National Center for Missing and Exploited Children nel cloud, senza dover guardare le foto delle persone”. Ma la questione resta di stretta attualità.