Una criptovaluta direttamente da Mordor? A quanto pare qualcuno si è ispirato proprio al mondo di JRR Tolkien per questo metodo di pagamento.
“Una criptovaluta per domarli, una criptovaluta per trovarli, una per ghermirli e nel buio incatenarli” come direbbe Tolkien, se Il Signore degli Anelli fosse stato ambientato nell’era dei bitcoin e delle criptovalute. Ma forse, è davvero così, viste le novità. JRR Token è la nuova moneta digitale, criptovaluta, ispirata alla famosissima saga di JRR Tolkien, e con determinazione e qualche passo falso, che andremo a vedere tra poco, sta muovendo i suoi primi passi nel mercato Crypto. Cosa la distingue dalle altre? JRR Token è una cosiddetta “meme coin“, ovvero fa parte di quelle criptovalute create tra il serio e il divertente che durano giusto quel momento quando tutti ne parlano, come i Dogecoin e tantissime altre.
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Ovviamente la criptovaluta, per farsi conoscere nel migliore dei modi, ha deciso di utilizzare come pubblicità conoscitiva, proprio la famosa saga.
Lo slogan “l’unico token che li governa tutti”, del resto, parla più chiaro: negli ultimi giorni la moneta non ha perso occasione per far parlare di sé e sta rubando la scena persino agli NFT, i famosissimi token utilizzati per la compravendita di contenuti digitali .Tramite un video pubblicitario, possiamo vedere come la criptovaluta ha molto giocato sul fatto di provenire direttamente dal Signore degli Anelli, tanto che anche Billy Boyd, che nella saga interpreta l’hobbit Peregrino Tuc, è stato ingaggiato per un cameo pubblicato su Twitter e tuttavia rimosso molto presto: pare che il fandom non l’abbia presa benissimo. “Fare una criptovaluta a tema è vergognoso, sembra una trovata di Saruman” è solo uno dei commenti he si possono trovare sotto al video rilasciato dall’account. Ma i responsabili di JRR Token hanno risposto nel migliore dei modi: “Assolutamente no“, hanno scritto, “Saruman stava cercando di unificare la Terra di Mezzo sotto un governo centralizzato dove la fratellanza voleva il decentramento, e la criptovaluta è nota per permettere la creazione di reti decentralizzate”.
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Le monete potranno essere ottenute da chiunque sia in grado di risolvere un problema computazionale con la potenza di calcolo dei propri dispositivi, una tecnica già sviluppata per i bitcoin, e chi le possiede ne otterrà di più ogni qualvolta un nuovo utente si aggiungerà alla rete.Ma non è tutto rose e fiori: il 3% di ogni transizione effettuata con i JRR Token finisce in un pool di liquidità, ossia un deposito fondi basato su tecnologia blockchain che può facilmente diventare una dark pool. Che cos’è una dark pool? una dark pool è una borsa digitale in cui posso essere effettuate operazioni in modo anonimo e senza rendere pubblici i quantitativi scambiati. E voi cosa ne pensate di questa trovata?
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