Honor come Apple? George Zhao ci prova, vuole far arrivare la sua compagnia ai livelli di Cupertino, e “cancella” con un colpo di spugna Huawei dalle società con cui potrà mai collaborare.
L’AD di Honor ha annunciato al mondo, quindi, che non utilizzerà mai, né ora né in futuro, i servizi mobile di Huawei (Huawei Mobile Services, HMS) per i cellulari della sua azienda. Anzi, è deciso a partire proprio da quello che a Huawei manca (e che ha messo in ginocchio la compagnia di Shenzen): i Google Mobile Services.
Honor, servizi Google e Android i punti di forza
Zhao ha infatti tutta l’intenzione di far arrivare la Honor ai livelli di Apple: è quanto ha dichiarato una recente intervista a seguito della presentazione del nuovo Honor Magic 3. “Non avremo dispositivi con HMS sul mercato globale – ha tenuto a precisare – In Cina possiamo scegliere altri servizi in base alla strategia futura, ma sul mercato globale sceglieremo i GMS».
I nuovi cellulari di Honor, gli smartphone della Serie Magic 3, possiedono già i servizi Google e il sistema operativo Android 11. I tre modelli già sul mercato, che costano intorno ai 900 euro in Europa, oltre a sfruttare il SO Android sono anche dotati di un SoC Snaprdragon di Qualcomm. Tutte cose che a Huawei sono proibite in quanto presente nella lista nera delle aziende con non possono commerciare con gli States.
I nuovi cellulari della linea Honor, con le nuove caratteristiche, sono considerati a tutto diritto “smartphone di fascia alta“, costituiti dalla serie Magic. La fascia bassa è costituita dalle serie Honor X e la fascia media si chiama semplicemente Honor.
La strategia della compagnia cinese è comunemente conosciuta come “1+8+N”. Il numero 1 è lo smartphone, a cui sono legati altri dispositivi (accessori e simili) indicati con il numero 8, mentre la N sta per Internet delle cose, grazie al quale tutto può collegarsi ai dispositivi di tutto il mondo.
«Il nostro obiettivo ora è rivaleggiare con Apple e Samsung – ha dichiarato Zhao – Quando saremo a quel punto e avremo consolidato la nostra posizione, potremo spingerci in altri settori di prodotto».
Nonostante queste bellissime novità, Honor è finita anch’essa nel mirino degli Stati Uniti. A suo tempo, Huawei è stata bannata dal commercio con gli Stati Uniti perché sembrava avere legami con il Partito Comunista Cinese che governa la Cina.
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Per adesso, l’AD Zhao ha dichiarato che Honor si concentrerà solamente sugli smartphone, e che quindi tutti gli accessori non saranno originali ma prodotti generici di mercato e compatibili con i device prodotti dall’azienda. Solo in seguito la compagnia si concentrerà su altre tipologie di prodotto.
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