Il rover Perseverance ha estratto il primo campione di rocce di Marte che poi svanisce nel nulla: NASA incredula

La Nasa è disperata, è misteriosamente scomparso il primo campione di roccia estratto dal Pianeta Rosso. 

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Un campione di roccia è scomparso (by Adobestock)

Quello che sta accadendo negli ultimi giorni su Marte rischia di diventare un vero caso internazionale. Alle difficoltà riscontrate nelle scorse settimane, allorché il rover Perseverance non era riuscito a raccogliere i 43 previsti campioni di roccia sul suolo marziano, adesso si aggiunge la notizia che l’unico reperto buono è misteriosamente scomparso, gettando nel totale sconforto la NASA che nella missione aveva investito nove anni di intenso lavoro e circa due miliardi di dollari.

Un piccolo pezzettino di pietra ma evidentemente preziosissimo, visto che il rover Perseverance, ormai in esplorazione dallo scorso 18 febbraio, era stato incaricato di sondare nello specifico il cratere Jezero, un vecchio lago prosciugato da circa 3,5 miliardi di anni dove gli scienziati ipotizzano si possano nascondere forme di vita aliena. Questi ed altri studi sono da anni al vaglio degli scienziati, però qualcosa purtroppo sembra stia andando storto.

Il rover era partito alla volta di Marte nell’aprile dello scorso anno, per atterrare con successo nel febbraio del 2021. Venerdì scorso finalmente sembrava riuscito nel suo obiettivo, e dopo che in un primo momento aveva fallito la razzia delle tracce di suolo programmate dai ricercatori, all’ultimo si era assicurato un campione utile.

Il campione di roccia raccolto dal rover Perseverance è misteriosamente scomparso: ecco cosa sta meditando di fare la NASA

Perseverance
Perseverance stavolta ha fallito il bersaglio (by Adobestock)

La notizia della scomparsa del campione di roccia ha gelato il sangue agli ingegneri della NASA. Tuttavia l’amministratore associato dell’agenzia spaziale americana Thomas Zarbuchen in un comunicato stampa ha affermato: “Sono fiducioso che abbiamo la squadra giusta, e persevereremo verso il successo”.

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Nella roccia che era stata raccolta dovrebbe essere stato applicato, durante le operazioni di carotaggio col trapano in dotazione del rover, un buco della grandezza di un dito, purtroppo però nel tubo della raccolta non risulta esserci proprio nulla. Sul piano teorico l’operazione è perfettamente riuscita, difficile dunque stabilire con esattezza cosa sia successo.

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Il project manager Jennifer Trosper ha poi aggiunto che “nei prossimi giorni, il team dedicherà il suo tempo all’analisi dei dati e all’acquisizione di alcuni elementi diagnostici aggiuntivi per capire cos’è successo”. La missione dunque andrà avanti, adesso si cercherà di capire se il problema è relativo all’harware o ci sono complicazioni struttrali più profonde. Sicuramente nei prossimi giorni ne sapremo di più.

 

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