L’equipaggio della prossima missione spaziale Virgin sarà composto esclusivamente da nostri connazionali. Per l’Italia si tratta di un motivo di prestigio.
Il prossimo volo di Virgin Galactic sarà contraddistinto da un equipaggio tutto italiano. La missione spaziale della compagnia britannica si avvarrà di membri della nostra Aeronautica militare, che saranno chiamati ad eseguire valutazioni scientifiche e analisi di laboratorio in condizioni di microgravità. Lo scorso 11 luglio lo squadrone galattico di Richard Branson ha inaugurato quello che nei programmi dovrebbe essere l’avvio di una nuova era per il turismo spaziale.
Il legame profondo tra la società aerospaziale britannica Virgin Galactic e il nostro paese risale a oltre cinque anni fa, quando la società dell’Agenzia spaziale italiana Altec e Thales Alenia Space firmarono nel 2016 un’intesa con il magnate Branson per la possibile costruzione di un’area spazioportuale nell’impianto Taranto-Grottaglie.
L’accordo siglato venne perfezionato in seguito grazie all’intervento del Dipartimento di Stato degli Usa e di Sitael, la maggiore compagnia spaziale privata italiana, mentre i voli dovrebbero essere messi a disposizione da The Spaceship Company, una società gemella di Virgin Galactic.
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Con la prevista partecipazione dei suoi rappresentanti di spicco dell’Aeronautica militare, l’Italia diventerà la prima nazione a portare a termine un volo suborbitale con “esseri umani”. Inoltre sarà la prima ad eseguire in loco ricerche a carattere scientifico, che potrebbero portare interessanti novità nel settore medico e favorire lo sviluppo di nuovi materiali.
Il velivolo SS2 Unity partirà tra poco più di un mese dal New Mexico, anche se originariamente il suo decollo era stato fissato al 2019 e poi spostato nuovamente al 2020 a causa di alcune interferenze elettromagnetiche. Dopo i continui rinvìi adesso potrà contare su un personale di quattro uomini a bordo, tre appartenenti al corpo militare ed uno al Consiglio nazionale delle ricerche.
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Il team si porterà dietro una fitta strumentazione per eseguire gli esperimenti e cercare così di pervenire ai risultati desiderati. Inoltre la missione servirà per capire se davvero ci sono i margini per acquisire le giuste competenze che in futuro potrebbero realizzare gli agognati spazio-plani.
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Porteranno con sé materiale e strumentazione scientifica per effettuare test in condizioni di microgravità per la ricerca medica e sui materiali. Secondo quanto già stabilito, il volo (Unity 23) servirà anche per acquisire conoscenze tecnico-logistiche sulla possibilità di far decollare spazioplani. Si apre così una doppia strada per quanto riguarda la compagnia di Branson, da un lato portare nello spazio facoltosi Vip che hanno già inoltrato richiesta (vedi ad esempio Lady Gaga e Robbie Williams), dall’altro approfondire studi per enti ed agenzie governative. Speriamo bene.