Il famoso istituto di fisica (famoso soprattutto ai fan di The Big Bang Theory) vuole proiettassi ne futuro sostenibile: ecco i pannelli fotovoltaici in grado di garantire una connessione internet perenne.
La scienza continua a fare grandi passi avanti e le grandi scoperte sono sempre più numerose e sempre più importanti.
Il California Institute of Technology , o meglio noto come Caltech, fa sul serio e annuncia di aver ricevuto ben 100 milioni di dollari per il proprio ambiziosissimo progetto Space-based Solar Power Project (SSPP);
Ma quanto ci sentiamo Sheldon Cooper, solo a dirlo?
L’obiettivo è di creare un loop continuo di produzione di energia nello spazio e trasmissione verso la Terra. Nessuna interruzione, nessuna dipendenza dalle condizioni meteo o dalla rotazione del pianeta, con un simile sistema si potrà generare un flusso continuo e illimitato.
LEGGI ANCHE>> Energia verde: finalmente in costruzione il più grande impianto al mondo!
Il fabbisogno energetico mondiale cresce annualmente sia per l’incremento demografico che per le crescenti dotazioni tecnologiche che caratterizzano la nostra quotidianità.
Oggi, la fonte alternativa che offre le maggiori prospettive di sviluppo oltre che di durata, è il solare, ma in questo caso bisogna sempre confrontarsi con i limiti fisici che lo sfruttamento di questa fonte si porta dietro.
Il sole, infatti, non irraggia contemporaneamente tutta la superficie terrestre ma solo una metà; è soggetta alle bizze del clima e risulta maggiore nella fascia equatoriale, li dove i raggi colpiscono la Terra perpendicolarmente, piuttosto che trasversalmente come avviene alle alte latitudini o ai poli.
Il fotovoltaico wireless, già stimato dai giapponesi qualche anno fa
Non è la prima volta che parliamo di energia fotovoltaica prodotta in orbita e “spedita” a terra, nei mesi scorsi è stato infatti il Pentagono a far parlare dell’argomento con un pannello sperimentale denominato PRAM, capace di produrre (ancora) solo 10 watt.
La quantità di energia trasmissibile rappresenta ancora l’incognita principale, ma la tecnologia in gioco non cambia: sistema wireless tramite particolari radiofrequenze e il vantaggio di direzionare il flusso dove necessario.
Ben prima invece, l’agenzia spaziale giapponese (JAXA) è riuscita nell’impresa di trasmettere elettricità a distanza in modo molto simile a quello che avviene normalmente con le onde radio.
L’esperimento, ha consentito di trasferire 1,8 kilowatt di energia a distanza di 55 metri per mettere in funzione un bollitore elettrico non connesso alla rete.
Anche se la potenza era limitata e la distanza non grandissima, il risultato è stato incredibile perché era la prima volta che si riusciva in questa impresa.
Senza contare le nuove fonti di energia, come quelle in Nuova Zelanda, che potete trovare in questo articolo.
Ma torniamo alla Caltech.
Un assegno da anonimi ha aiutato a portare avanti il progetto
Curiosa la storia che sta dietro il lauto finanziamento, le fonti del Caltech parlano infatti di un donatore anonimo che, nel 2013, consegnò un assegno che ha reso possibile l’intero progetto.
L’istituto californiano ha svelato soltanto in questi giorni la vicenda, lo ha fatto a ridosso di un importante annuncio che precede il primo test reale, seppur manchino ancora circa due anni al lancio del prototipo su cui gli scienziati sono al lavoro. Sono stati contestualmente rivelati i nomi dei benefattori, ovvero Donald e Brigitte Bren, al 132mo posto nella classifica Forbes 2021dei miliardari più ricchi.
LEGGI ANCHE>> Enea: la nuova tecnologia usa i rifiuti per produrre energia pulita
Insomma, un ottimo modo per investire giusto quei 100 milioni di dollari in più sul conto corrente. Nel 2023 vedremo se le promesse verranno rispettate e se tutto ciò sarà fattibile o un poco nell’acqua.
Per quanto non sia in dubbio la capacità di produzione dell’energia elettrica nello spazio, permangono numerosi dubbi sulle capacità di trasmissione nel vuoto e le reali potenzialità di simili strutture.