La nuova tecnologia usata dal colosso giapponese servirà per migliorare notevolmente le fotocamere degli smartphone.
Il colosso giapponese Sony sta meditando una piccola rivoluzione nel settore degli smartphone e delle fotocamere. L’azienda nel corso degli anni ha esteso le sue ramificazioni nelle più disparate categorie di strumenti hi-tech, adesso però sta pensando bene di dedicare le sue attenzioni principali ad un avveniristico prodotto di prossima generazione.
La società ha depositato presso l’Unione Europea un brevetto di nome Lythia, che le attribuisce la paternità di un nuovo chip per smartphone. Un piccolo grande passo che potrebbe rappresentare la svolta tanto attesa nel mondo dei semi-conduttori, che da oltre un anno ha visto un drammatico crollo a causa di numerose contingenze legate al diffondersi della pandemia di Covid.
Il brevetto in questione è stato registrato lo scorso 30 luglio negli uffici dell’Unione Europea per la Propietà Intellettuale, alla presenza del fondamentale intermediario Müller Fottner Steinecke Rechtsanwälte. Le novità in programma riguardano smartphone, assistenti digitali personali, semiconduttori e telefoni cellulari.
L’ azienda giapponese, lo ricordiamo, ha tra i suoi tantissimi prodotti in allestimento numerose serie di fotocamere, sensori da installare su Xperia e gamma Alpha. Analizzato sotto questa nuova luce l’inedito microchip Lythia dovrebbe contribuire notevolmente all’evoluzione ed ottimizzazione delle performance di ciascuno di essi.
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C’è però un dettaglio che lascia presagire come la tecnologia in uso su Lythia dovrebbe trovare terreno fertile soprattutto nelle fotocamere degli smartphone: questo attualmente sembra il campo in maggior fermento, e porterebbe finalmente a compimento un vecchio pallino della Sony che già nel lontano 2015 aveva cominciato a lavorare in quest’ottica.
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Sei lunghi anni dunque di voci, rinvii, perfezionamenti: ora i tempi sembrano maturi per raccogliere i frutti sperati. Non sappiamo ancora se il progetto Lythia si inserisca nell’ambito della partnership stilata lo scorso anno insieme a Microsoft che dovrebbe portare a nuove soluzioni di tecnologia artificiale e ad un implemento delle smart-camera, quel che è certo però è che il nuovo microchip darà una nuova linfa a tutto il settore hi-tech, fornendo un supporto fondamentale e l’alternativa adeguata all’irrisolta carenza dei semiconduttori.
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