Ti cade lo smartphone in acqua durante le vacanze? Non disperare, ci sono alcuni metodi per salvarlo e recuperare tutto.
Si tratta di un evento in grado di rovinare le nostre tanto desiderate ferie. In particolare quest’anno, come non mai, c’è la necessità di staccare completamente, dopo un lungo autunno e un inverno infinito in cui non siamo riusciti a muoverci a causa della pandemia. La voglia di evadere e staccare è altissima, come del resto è comprensibile. Da una parte poi vogliamo sganciarci dalle nostre abitudini, isolandoci dalla quotidianità vissuta per tanti mesi, ma dall’altra non resistiamo alla tentazione di rimanere comunque collegati.
In questo senso lo smartphone è davvero prezioso, tanto più se siamo in una località di vacanza, lontani da casa, amici e parenti. Ma purtroppo qualche volta arriva il dramma: il nostro cellulare cade per errore o imperizia in acqua, dolce o salata. Cosa fare? Innanzitutto una buona notizia: i device più moderni sono dotati di alti standard di resistenza, spesso certificati IP67 o IP68, che rispettivamente garantiscono una impermeabilità di 30 minuti a 1 metro di profondità e di 30 minuti a 2 metri.
Come si dice: non fatelo a casa, ovvero non tentate prove strane. Questi certificati significano che se accidentalmente il cellulare cade in acqua potrebbe non avere danni, a patto che lo recuperiate subito. Le cose cambiano ovviamente se si tratta di acqua dolce o di mare, perché la seconda è molto ossidante. A prescindere da grado di resistenza del vostro smartphone è però necessario effettuare subito alcune operazioni che vi permetteranno di salvarlo.
Smartphone in acqua: ecco cosa dovete fare
La prima cosa ovvia da fare è togliere il prima possibile lo smartphone dall’acqua. Qui bisogna essere razionali: il device non va scosso, ne bisogna soffiare per “togliere” l’acqua, visto che questa è già penetrata dentro.
Senza toccare nessun altro tasto fisico è fondamentale spegnere lo smartphone il prima possibile e successivamente, se le caratteristiche lo consentono, bisogna seguire questa procedura: prima va messo in verticale, così l’acqua scorra in basso, successivamente va tolta l’eventuale custodia o la pellicola protettiva, poi va tolta la batteria, se è di quelle rimovibili, e la SIM.
NON asciugate l’acqua con un asciugamano: provochereste la stagnazione dell’umidità. Al contrario utilizziamo la carta assorbente oppure addirittura un aspirapolvere. Per togliere velocemente e senza problemi l’umidità c’è un metodo antico ma infallibile: il riso.
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Si prepara una bustina, quella tipica dei surgelati, si riempie con il riso e poi si inserisce dentro il cellulare smontato, compresa la batteria. A questo punto serve solo pazienza: il device va lasciato nella busta almeno per 24 ore, in modo che si asciughi completamente. Non fatevi ingannare: le parti esterne possono apparire perfette, ma sono i circuiti che non devono contenere nemmeno una particella di acqua.
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Trascorso il giorno è possibile rimontare tutto e, come per magia, il cellulare tornerà a funzionare. Se volete utilizzare un metodo più tecnologico si possono acquistare le classiche palline in silice, ma è più facile trovare già bella e pronta una scatola di riso un casa.