Alcuni utenti hanno tentato di acquistare il Green Pass falso su Telegram, ma sono rimasti vittima di una doppia truffa incredibile.
Riavvolgiamo il nastro: dal 6 agosto il governo ha stabilito l’obbligo di mostrare il certificato verde per accedere ad alcuni locali ed eventi pubblici. Per poter mangiare al ristorante al chiuso, ma anche per accedere a musei, mostre, palestre e piscine sarà obbligatorio mostrarlo.
Il Green Pass si può ottenere in tre modi diversi: essersi sottoposti a ciclo vaccinale completo, aver avuto il Covid nei predenti 6 mesi oppure essersi sottoposti ad un tampone, anche rapido, nelle precedenti 48 ore. In Italia ci stiamo avvicinando ai 40 milioni di vaccinati, ma la percentuale di popolazione coperta è per ora al 60%. C’è ancora una larga fetta di connazionali non coperti. Oltre 4 milioni nella fascia over 60 e, ovviamente una ampia percentuale degli under 18. Nelle ultime settimane si è assistito ad una corsa alle prenotazioni in vista delle vacanze e c’è chi, pur volendolo fare, ha dovuto rimandare il momento al ritorno dalle ferie. Ma c’è anche chi si ostina a non volersi vaccinare e, al tempo stesso, a non voler effettuare i tamponi obbligatori. Non stupisce quindi la clamorosa frode nata su telegram che ha beffato diverse centinaia di italiani che credevano di fare i “furbi” con un cerfiticato verde falso ed invece si sono ritrovati a spendere soldi rischiando allo stesso tempo una denuncia.
LEGGI ANCHE: Green Pass, come fare in caso di necessità last minute: la procedura da eseguire
Alcuni utenti hanno infatti pensato bene di evitare la vaccinazione e i tamponi con una mossa giudicata “furba”, ma che si sta ritorcendo contro. Questa incredibile doppia frode è nata su Telegram, dove un canale ha offerto la vendita di Green Pass falsi, ma perfetti, ad un prezzo tra i 150 e i 350 euro. Stando ai truffatori il certificato sarebbe stato irriconoscibile, perché creato con i dati della persona. Qui è già il primo errore di questi utenti: il Green Pass è infalsificabile perché creato con un sistema univoco. In centinaia hanno inviato i soldi ed i propri dati – carta d’identità e tessera sanitaria – convinti di riceverlo in poco tempo, cosa che ovviamente non è mai accaduta. Questi utenti si sono poi ritrovati in un nuovo gruppo Telegram per cercare di capire come muoversi per riavere i soldi e qui è scattata la seconda truffa, davvero clamorosa.
LEGGI ANCHE: Nasce Gyala, la start-up italiana per la difesa delle aziende dai attacchi hacker dannosi
Sono stati infatti contattati dai truffatori che hanno chiesto l’esborso di altri 350 euro euro in bitcoin per riavere indietro i propri dati. In caso contrario questi saranno inviati alla polizia, che giocoforza dovrà poi denunciarli per truffa: oltre il danno, anche la beffa.
Stai facendo il tuo lavoro quotidiano con il Macbook e lo percepisci lento? oppure stai…
Nascoste nei cassetti di molti, ci sono delle reliquie del passato che potrebbero oggi valere…
Contiene link di affiliazione. Chi passa molto tempo al computer, per lavoro o svago, sa…
Quando ci si mette alla ricerca di un computer portatile utile per lavorare, si è…
Contiene link di affiliazione. Se si vuole costruire da zero il proprio PC fisso o…
Contiene link di affiliazione. Per motivi di studio o lavoro siete alla ricerca di un…