I migliori amici di una ragazza non sono i diamanti, come cantava Marilyn Monroe, ma i robot aspirapolvere che fanno tutto da soli! Che permettono di stare comodamente sdraiata sul divano a leggere un libro mentre loro fanno le pulizie.
Dal primo modello uscito nel 2002, di strada ne è stata fatta tanta. I primi modelli di robot aspirapolvere aspiravano i pavimenti, sì, ma allo stesso tempo avevano una tecnologia che non consentiva di “prevedere ed evitare” gli ostacoli. Quindi ecco che ogni tanto si sentiva un “boom” del robot aspirapolvere che batteva contro una parete, un divano, o magari contro un vaso (che cadeva e si rompeva).
Robot aspirapolvere, la tecnologia diventa “intelligente”
A distanza di quasi un ventennio, la tecnologia dei robot aspirapolvere si è evoluta ed ha compiuto passi da gigante. Soprattutto in fatto di evitamento degli ostacoli, il vero grande problema degli elettrodomestici di questo genere che per tanti anni non sono riusciti a essere tanto “autonomi” da semplificare la vita delle casalinghe.
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Le nuove tecnologie applicate a questo tipo di aspirapolvere prevedono in primis la mappatura degli ambienti, che consente al robot di riconoscere e memorizzare il perimetro dell’area dove lavora e gli ostacoli più grandi. Questo tipo di tecnologia viene realizzata tramite un laser nascosto nella parte alta del robot e protetto da un’apposita torretta.
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Naturalmente la mappatura ha diverse modalità in cui può essere programmata. Si può dire all’aspirapolvere di evitare determinati ambienti in cui non deve andare, in modo tale da risparmiare energia evitando di far pulire all’aspirapolvere solo alcune stanze, e ancora esiste un tipo di mappatura 3D che permette al robot di evitare degli ostacoli, tipo oggetti che sono nella stanza, grazie ai sensori rileva ostacoli inseriti nell’hardware.
I robot più avanzati consentono di poter memorizzare più piani. Nella maggior parte dei casi tre, in alcuni fino a cinque piani.
Alcuni robot possono anche lavare i pavimenti con acqua e detergente, fungendo sia da aspirapolvere che da pulilava. Ne esistono di tre tipi: con flusso d’acqua passivo, regolabile ed attivo. I robot aspirapolvere con flusso d’acqua passivo rilasciano acqua dal panno sin dal momento in cui il serbatoio viene riempito, e anche quando l’aspirapolvere resta fermo l’acqua scende e bagna il pavimento.
Il flusso d’acqua regolabile è consentito in robot che hanno una piccola pompa che dà 2 o 3 impostazioni possibili di lavaggio. In questi primi due casi tuttavia, l’aspirapolvere non aspira lo sporco ma si limita a spostarlo, come se si stesse lavando il pavimento con uno straccio.
Nel caso invece del flusso di acqua attivo, oltre a poter regolare il flusso d’acqua, il panno viene scosso tramite un movimento vibrante che permette così di pulire a fondo e rimuovere davvero sporco e incrostazioni che rimangono sulla superficie.
Dulcis in fundo, i robot aspirapolvere più evoluti emettono anche profumazioni per l’ambiente. La polvere aspirata viene infatti filtrata e separata dall’aria che passa nel robot, e passa in un serbatoio che contiene un deodorante solido il quale rilascia una profumazione, a scelta del consumatore, che deodora l’ambiente.