Il dispositivo genera energia dal sudore ed è stato realizzato da un team cinese, basterà indossarlo sulla punta di un dito.
In un recente articolo divulgato dalla rivista scientifica “Joule” è stato presentato un nuovo sofisticatissimo dispositivo capace di trasformare in energia il sudore raccolto dalla punta delle dita. E’ stato realizzato da un team di ricercatori cinesi che ha messo a punto una piccola striscia flessibile e molto sottile e potrà essere utilizzato dalle persone anche mentre sono sedute o addormentate.
“Free energy” from sleep?
Wearable bioenergy harvesters that used to require quite a workout to generate a small power are no more!
Check out our recent paper on @Joule_CP on wearable biofuel cell harvesting energy from a touch of your fingertip!https://t.co/2zK038cAlt— Lu Yin (@YinLu_CLT) July 13, 2021
In poche parole anche il sudore non è più da gettare via, anzi, potrebbe presto trasformarsi in una delle più inaspettate, efficienti ed inesauribili scorte energetiche a nostra naturale disposizione, soprattutto adesso che siamo nel periodo estivo e la calura potrebbe giocare un ruolo importante a nostro favore. Un po’ come accadeva nella celeberrima pellicola “Matrix”, diretta nel 1999 dalle sorelle Wachowski.
Gli scienziati dell’Università di San Diego, in California, descrivono il dispositivo come il raccoglitore di energia dal corpo umano più completo e funzionale mai inventato, capace di generare 300 millijoule per centimetro quadrato senza che sia necessaria dall’esterno alcuna spinta meccanica. Un passo avanti deciso verso il futuro, che se adeguatamente sfruttato potrebbe trasformarsi in una svolta nel settore dell’elettronica indossabile.
Davvero il microgadget appena inventato riuscirà a sostituire completamente l’elettricità?
Ancora non del tutto, ma almeno in parte il microgadget riuscirà a sopperire al fabbisogno energetico. La squadra di ricercatori guidata da Lu Yin pensa che la maggior parte di questa energia potremmo ricavarla durante le ore di sonno, inoltre “a differenza di altri dispositivi indossabili alimentati dal sudore – continua l’esperto – la nostra soluzione non richiede esercizio o input fisico. Credo che questo sia il primo passo per rendere i dispositivi indossabili più pratici, convenienti e accessibili a tutti”.
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Il docente di nanoingegneria della stessa Università di San Diego Joseph Wang aggiunge poi che il dispositivo può essere riutilizzato in qualsiasi attività quotidiana fatta con le mani e che richieda l’uso del tatto, proprio perché le ghiandole sudoripare racchiuse all’interno dei polpastrelli delle dita sono molto più produttive rispetto a quelle che si trovano nel resto del corpo.
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Il microgadget è facilissimo da posizionare, basta fissarlo al dito con un semplice cerotto e gli elettrodi in schiuma di carbonio assorbiranno il sudore sino a trasformarlo in energia elettrica. Nel quotidiano naturalmente se ne possono fare gli usi più disparati, ad esempio in un’intera nottata di sonno è stato verificato che si possono produrre 400 millijoule di energia, mentre un’ora trascorsa al pc ad utilizzare il mouse ne rilascerà all’incirca 30.