Nelle scorse ore l’Aula della Camera ha dato il via libero al Dl Cybersecurity, il decreto legge sulla cybersicurezza che definisce l’architettura nazionale della stessa e istituisce anche un nuovo “organo”, precisamente l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
Il via libera alla nuova legge è arrivato dopo 388 voti favorevoli e 35 astenuti, e va a modificare il precedente decreto legge del 2019 attraverso cui era stato introdotto il perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Il testo passerà ora all’esame del Senato ed entro il prossimo 13 agosto verrà convertito in legge. Il Dl Cybersecurity è un provvedimento che di fatto rientra nel Pnrr, il piano nazionale di rilancio e resilienza dell’Italia (tramite i fondi del Recovery Plan, destinati 620 milioni di euro. ), e punta ad un investimento mirato nonché alla creazione e al rafforzamento di infrastrutture legate alla protezione cibernetica del nostro Paese, evitando attacchi informatici provenienti da ogni dove. Al vertice della nuova Agenzia costituita troviamo il presidente del consiglio dei ministro, Mario Draghi, a cui è attribuita “l’alta direzione e la responsabilità generale delle ‘politiche di cybersicurezza’”.
DL CYBERSECURITY APPROVATO ALLA CAMERA: LA NUOVA AGENZIA E LE ALTRE NOVITA’
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Il Premier dovrà poi nominare il direttore generale, nonché il suo vice, nomine per cui in precedenza bisognerà avvisare il Copasir e le competenti Commissioni parlamentari. Attraverso il decreto legge è stato istituito anche il Comitato interministeriale per la cybersicurezza, che avrà funzioni di “consulenza, proposta e vigilanza sulle politiche del settore”, così come si legge sul sito de IlSole24Ore. Stando a quanto si legge invece nel dossier messo a punto dai vari tecnico della Camera e del Senato, la nuova Agenzia predisporrà “la strategia nazionale di cibersicurezza assumendo compiti” che fino ad oggi erano svolti da altri soggetti come il ministro dello sviluppo economico, la presidenza del consiglio, l’agenzia per l’Italia digitale e via discorrendo. Presso l’Agenzia, infine, sono trasferiti il Csirt italiano (il Computer security incident response team) e il Centro di valutazione e certificazione nazionale (Cvcn).
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“Il tema della cybersicurezza è una delle sfide più grandi che devono affrontare le società del mondo – le parole in Aula di Raffaella Paita, deputata di Italia Viva e relatrice del Dl Cybersicurezza – il sistema informatico comprende tutte le realtà informatiche del Paese, sia quelle pubbliche che quelle private. Pensiamo all’enorme delicatezza di settori nevralgici come la sanità o il comparto dell’approvvigionamento dell’acqua o della gestione dei rifiuti. Le nostre città sono a rischio nel loro funzionamento quotidiano e i dati sensibili in campo sanitario. E qui sta il tema che stiamo affrontando oggi: far crescere una radicata e consapevole cultura della cybersicurezza, che deve essere diffusa sia tra le pubbliche amministrazioni, sia in un tessuto economico privato come quello italiano, caratterizzato dalla presenza di un numero elevatissimo di piccole e medie imprese“.