Swith-off Tv rinviato, il 1 settembre non accadrà più nulla e il DVB-T2 si allontana

Come nella miglior tradizione italiana, arriva il primo rinvio dello switch off del digitale terrestre: il 1 settembre non ci sarà il tanto chiacchierato passaggio al DVB-T2, o meglio il primo passaggio all’MPEG4 annunciato da mesi. Sembra infatti non ci siano le basi per effettuare il primo switch off del digitale terrestre.

MPEG4 (Adobe Stock)
MPEG4 (Adobe Stock)

Non si tratta di un vero e proprio annullamento del passaggio alla banda MPEG4, piuttosto di un rinvio. Il Mise si è accorto che ad oggi non ci sono le basi per rispettare la scadenza e quindi viene rivista la roadmap di passaggio graduale al nuovo sistema televisivo DVB-T2 con nuove date (provvisorie) e linee guida incerte.

DVB-T2: a quando la cessione della banda 700 e il successivo passaggio?

DVB-T2 (Adobe Stock)
DVB-T2 (Adobe Stock)

Il primo passaggio all’MPEG4 e quindi i primi passi verso il DVB-T2 avverranno non prima del 15 ottobre, quindi con almeno 35 giorni di ritardo rispetto alla prima scadenza, e con lo switch off definitivo che non avverrà più a giugno 2022 ma non prima del gennaio 2023. E gli utenti che si erano organizzati per il passaggio con nuovi Tv e decoder, che restano con un palmo di naso.

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Per il momento, dunque, libero arbitrio, con tanto di robusta campagna pubblicitaria per l’eventuale cambio di tv/decoder con un bonus sconto da 100 euro a disposizione di tutti, a prescindere dal reddito. Con le emittenti ad anticipare il passaggio in MPEG4 per i primi canali dal 15 ottobre, mentre per tutti i canali, RAI 1 e Canale 5 compresi, se ne parlerà nel 2022. Anzi, si è addirittura parlato della forbice gennaio-marzo 2022 per il passaggio a MPEG 4.

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Lo slittamento dall’1 settembre al 15 ottobre ha la conseguenza di una reazione a catena: lo switch definitivo passa da giugno 2022 a gennaio 2023, con un nuovo provvedimento ancora da scoprire.
La nuova roadmap influenzerà anche il calendario relativo agli spostamenti di frequenza dei canali nelle nuove 4 macroaree, rimodulate così:

Area 1 – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Sardegna; Area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano; Area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza; Area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche.

La Sardegna farà da apripista: in quella regione tutte le emittenti dovranno liberare le frequenze tra novembre e dicembre del 2021, anche per bloccare le interferenze (sulla banda 700) con nazioni confinanti come la Francia. Da gennaio 2022, sarà la volta di Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano. Sempre da gennaio del 2022, di Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna (tranne la provincia di Piacenza). Da marzo 2022 toccherà a Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche. Entro giugno 2022, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.

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