Dopo circa un mese di stop il telescopio spaziale Hubble torna ad inviarci nuove incredibili foto dallo spazio che lasciano senza fiato.
Il telescopio si era bloccato lo scorso 13 giugno a causa di una anomali sul computer di bordo NSSC-1, acronimo di NASA Standard Spacecraft Computer-1. Si tratta di una unità davvero vetusta, visto che la progettazione ha origini negli anni ’80, e che quindi ha una manutenzione davvero complessa, nonostante sia adibita al controllo e la verifica degli strumenti scientifici della missione.
L’Hubble infatti è stato lanciato in orbita addirittura nel 1990, più di 30 anni fa, ma ancora oggi continua a fornire immagini straordinarie ed analisi preziose per gli astronomi ed i fisici di tutto il mondo. Il telescopio è dotato di uno specchio di 2,4 metri di diametro e la sua strumentazione è in grado di analizzare ultravioletto, visibile e vicino infrarosso, con il vantaggio di non essere disturbato dall’atmosfera terrestre, visto che orbita a 560 km dalla terra.
Per rimanere operativo così a lungo questo telescopio è stato aggiornato nel corso degli anni con nuovi strumenti, ma nonostante tutto la sua fine operativa si avvicina. Tuttavia è già pronto il suo erede, il James Webb, che dovrebbe essere lanciato ad ottobre 2021, se non ci saranno ulteriori ritardi. Si tratta di un next generation Space Telescope e sarà dotato di uno specchio primario di 6,5 metri e potrà fornire studi sull banda dell’infrarosso.
La sua particolarità sarà quella di essere piazzato in un’orbita di parcheggio molto lontana dalla terra, esattamente a 1,5 milioni di km, ovverosia 5 volte la distanza Terra-Luna. Questa in termini astronomici si chiama punto L2 di Lagrange, in equilibrio gravitazionale e perfettamente schermato dai disturbi terrestri.
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Hubble ha subito un tilt del calcolatore e la NASA ha tentato più volte di riavviarlo in remoto senza però ottenere risultati. Purtroppo non ha funzionato nemmeno il tentativo con il computer di riserva, tanto che oramai si era pensato al peggio, alla fine dello storico telescopio.
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Tutto sembrava perso, ma finalmente è stato trovato il problema: la tensione elettrica troppo alta. La Nasa ha trovato una soluzione geniale, spostando il compito di definire il valore dall’Unità di Controllo della Potenza al computer di riserva, che in effetti ha abbassato il livello di tensione portandola a quella richiesta. Tutto si è così riattivato, rimettendo perfettamente in funzione il telescopio.
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