La missione di Perseverance su Marte sta andando a gonfie vele. Dopo l’atterraggio il 18 febbraio scorso, e le successive fasi di test effettuate sia su terreno che in aria grazie al drone Ingenuity, adesso il rover è pronto a girare per il pianeta rosso raccogliendo campioni di roccia.
La zona di test si trova nel cosiddetto “cratere di Jezero“, un’area di 40 km quadrati di larghezza dove si pensa si possano trovare campioni di vita allo stato primitivo.
Perseverance alla ricerca di forme di vita microbica
Il cratere di Jezero sembra essere ricoperto di fango secco, una prova secondo gli scienziati e responsabili della missione che in passato, molto prima della formazione del sistema solare, ci sia stata una qualche forma di vita, seppur microbica (e quindi allo stato primitivo) in quella zona.
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La zona, da cui Perseverance raccoglierà in questi giorni il primo campione di roccia, è stata ribattezzata dal team di scienziato “Crater Floor Fractured Rough“, ed è cosparsa di pietre piatte di colore chiaro (chiamate anche “paver rocks“). Sono queste in particolare le pietre che il rover raccoglierà per poter effettuare le analisi dei detriti depositati sulla loro superficie al fine di scovare una qualche forma di vita, un’alga primitiva in particolare.
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Jezero è un cratere sulla superficie di Marte situato sul lato occidentale di Isidis Planitia. La NASA ha scelto il cratere come sito di atterraggio per il rover della missione Mars 2020, la missione è iniziata nel 30 luglio 2020 ed il 18 febbraio 2021, è avvenuto l’atterraggio del rover Perseverance. Questo cratere ha origine dall’impatto di una meteora sulla superficie di Marte, ha un diametro di 47.500 metri. Prende il nome dalla località di Jezero in Bosnia-Erzegovina, con la quale ha alcune similitudini morfologiche.
Secondo gli scienziati della missione su Marte, il meteorite che ha creato il cratere di Jezero avrebbe avuto un impatto tale sulla superficie marziana da creare un ambiente favorevole a forme di vita microbiche, ed è per questa ragione che è stata scelta proprio questa area per effettuare le ricerche e i prelievi di campioni di roccia.
La missione Mars 2020 ha creato grandi aspettative in tutto il mondo. «Quando Neil Armstrong ha prelevato il primo campione dal Sea of Tranquility 52 anni fa, ha iniziato un processo che avrebbe riscritto ciò che l’umanità sapeva della Luna – ha affermato Thomas Zurbuchen, amministratore associato per la scienza presso la sede della NASA – Ho tutte le aspettative che il primo campione di Perseverance da Jezero Crater, e quelli che verranno dopo, faranno lo stesso per Marte. Siamo alle soglie di una nuova era di scienze e scoperte planetarie».
La sequenza di campionamento inizia con il rover che posiziona tutto il necessario per il campionamento alla portata del suo braccio robotico lungo 7 piedi (2 metri). Eseguirà quindi un sondaggio di immagini, in modo che il team scientifico della NASA possa determinare la posizione esatta per prelevare il primo campione e un sito target separato nella stessa area per la “scienza di prossimità”.