e-Lisa è senza dubbio una della app del momento. E’ l’acronimo di e-Learning Interactive Surgeon Assistant, una sorta di applicazione, o sarebbe meglio dire, un insieme di algoritmi, che permettano di fornire ai chirurghi una diagnosi in maniera automatizzata delle fratture ossee e un successivo piano di intervento.
E-Lisa è il progetto di punta dell’omonima startup, azienda nata a Napoli nel 2016, partorita dall’incontro fra Fabrizio Fiorentino, medico esperto di digital transformation, il professor Raffaele Russo, chirurgo ortopedico e traumatologico, e l’ingegnere Livia Pietroluongo, esperta nella realizzazione di modelli matematici. “Fare startup al sud non è facile, e in particolare fare una startup biotech non lo è. Perché ha un tempo di lavorazione più lungo”, le parole del dottor Fiorentino ai microfoni di SkyTg24.it. Ma alla fine il trio ce l’ha fatta, creando qualcosa di unico nel suo genere: “Oggi se riceviamo una tac – spiega ancora Fiorentino – il nostro sistema riesce a dirci in pochi minuti quanto è grave una frattura e ci suggerisce gli strumenti più adatti per trattarla. Ad esempio, indica al chirurgo la dimensione delle viti, degli strumenti protesici più adatti”.
E-LISA, L’APP CHE AIUTA I CHIRURGHI NEGLI INTERVENTI OSSEI: DUE ESEMPI CONCRETI
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La particolarità di e-Lisa è di intervenire lì dove le fratture sono complesse, come ad esempio delle ricostruzione ossee, ma anche trapianti, protesi, e via discorrendo. “Questo dispositivo ci viene richiesto dai chirurghi per effettuare dei tagli o delle forature in maniera estremamente accurata e precisa. Il chirurgo fino a ieri andava a mano libera, cosa che ovviamente lo esponeva a dei rischi. Oggi, invece, pianificando l’intervento e avendo un dispositivo custom-made per quel determinato paziente, si ottiene un livello di accuratezza maggiore e ovviamente a beneficiarne sono i pazienti”.
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Altra qualità importante di e-Lisa, soprattutto nel momento di pandemia che stiamo vivendo, il fatto che la stessa app permette di alleggerire la pressione sugli ospedali, in quanto, come detto sopra, è il sistema stesso che suggerisce l’operazione e l’intervento. Fiorentino cita quindi due esempi concreti in cui e-Lisa ha trovato applicazione, a cominciare dal primo, una signora che si era fratturata l’omero in vacanza a Cuba: “Quando la signora è rientrata in Italia e ha deciso di operarsi, noi abbiamo trovato una situazione complessa. Abbiamo realizzato una guida chirurgica per poter effettuare un impianto di protesi della spalla e la signora ha riacquisito la quasi totale mobilità del braccio. Quando è venuta da noi, non riusciva a fare quasi nessun tipo di movimento, aveva un tutore che le bloccava il braccio. Dopo l’intervento, invece, è riuscita a fare tutto il movimento. Ci siamo emozionati molto, è venuta qua, nel nostro studio, e in lacrime ci ha definito i suoi angeli perché siamo riusciti a ridarle una condizione di vita normale”. Un altro intervento è stato invece fatto al Rizzoli di Bologna, “Un ragazzo molto giovane con una gravissima deformità del braccio. Anche lì, grazie alla realizzazione di due guide chirurgiche realizzate su misura, siamo riusciti a risolvere la deformità e a far ottenere al paziente un’angolazione del gomito non più patologica”. Per i casi più complicati e-Lisa permette anche la realizzazione di un dispositivo medico su misura poi stampato in 3D, “protesi” che risultano essere precise al millimetro garantendo un elevato livello di beneficio per il paziente.