Lo scorso 30 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto lavoro, ufficializzando la sospensione del cashback, insieme alla proroga dello stop ai licenziamenti per il settore tessile ‘allargato’.
Una scelta spiegata dal governo con un risparmio di 1,5 miliardi, dedicati alla riforma degli ammortizzatori sociali. Ma non è una bocciatura totale per quel servizio che permette agli utenti registrati di ricevere una percentuale degli importi spesi per i loro acquisti, tramite carte e non online, bensì soltanto una “time out” fino a fine anno. Almeno queste sono le intenzioni.
La novità della prima decina di luglio, però, rinvio della data dei rimborsi del maxi premio di 1.500 euro, con tanto di ridefinizione dei tempi per gli accrediti, previsto per il 30 novembre. Resta invariato, almeno fino a prova contraria, il limite dei 60 giorni per il bonus da 150 euro (quello con 50 transazioni singoli per un totale appunto di 150 euro).
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I primi sei mesi di una delle iniziative governative del Piano Italia Cashless promosso dal Governo offrono uno spunto di riflessione: quasi 9 milioni i cittadini che hanno partecipato al cashback per il primo semestre, per un totale di 799.803.400 transazioni effettuate mediante gli oltre 16 milioni di strumenti di pagamento attivati. Di questi quasi 9 milioni di cittadini, molti più della metà (circa 6 milioni) sono riusciti a raggiungere la soglia delle 50 transazioni utili per ottenere il rimborso del 10% sui soldi spesi con carte di credito o prepagate, bancomat o altre applicazioni che permettono di effettuare pagamenti digitali. Sono 1,89 milioni, invece, gli utenti che hanno registrato da 1 a 49 transazioni: questi soggetti non potranno ricevere alcun rimborso. Il 21,4 per cento ha riguardato spese 25 ai 50 euro. Il 16,3 per cento del totale dei pagamenti è stato invece effettuato per acquisti di importo non superiore a 5 euro.
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Leggendo il decreto legge, “i rimborsi sono erogati entro il 30 novembre 2021. L’aderente può presentare reclamo entro 120 giorni successivi alla scadenza del termine previsto per il pagamento”. Tradotto coloro che hanno centrato l’obiettivo delle 50 transazioni singole per un totale di 150 euro, potranno usufruire del rimborso (150 euro) entro il 29 agosto.
Per quanto riguarda, invece, la classifica del super cashback che dà diritto a un premio da 1.500 euro, è necessario aver eseguito il numero maggiore di transazioni nel semestre. Solo ai primi cento mila cittadini spetta il super premio: la classifica finale verrà pubblicata sull’applicazione IO verso metà luglio. Bisognerà attendere invece per ricevere il pagamento del super cashback: dai 60 giorni di tempo previsti inizialmente, la data di erogazione del rimborso da 1.500 euro slitta al 30 novembre 2021, e al 30 novembre 2022 per il primo semestre del nuovo anno.
Perché dopo solo sei mesi, al Cashback di Stato è stata data una pausa di riflessione? Ci ha pensato Mario Draghi stesso a risponde a tale domanda: il cashback sembra una misura volta a favorire i ricchi, come testimoniato proprio dati relativi al primo semestre. Stop and go? Lo scopriremo solo vivendo. Prima i rimborsi.
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