Si scrivono app, si leggono virus. O, più precisamente, un tipo di malware. Il trojan nasconde il suo funzionamento all’interno di un altro programma, appunto, apparentemente utile e innocuo: l’utente, eseguendo o installando quest’ultimo programma, in effetti attiva anche il codice del trojan nascosto. Ed è proprio quello che succederà se attiverete le dieci applicazioni di Play Store più pericolose in circolazione.
L’etimologia stessa della parola, risalente all’antichità, esprime meglio di chiunque altro l’effetto di un trojan, un cavallo di Troia: fuori di bello aspetto, così tanto da farlo entrare dentro, nel proprio pc, dove uscirà fuori un virus che danneggerà i tuoi device. Qualsiasi tipo di device.
L’applicazione Inwell Fitness (rilevata come Android.PWS.Facebook.14) dello sviluppatore Reuben Germaine, con oltre 100.000 installazioni, in realtà è un Trojan. L’utility Android Rubbish Cleaner dello sviluppatore SNT.rbcl con oltre 100.000 download (rilevata come Android.PWS.Facebook.13), in realtà è un Trojan. Le app Horoscope Daily dello sviluppatore HscopeDaily momo e Horoscope Pi di Talleyr Shauna (rilevate come Android.PWS.Facebook.13), installate rispettivamente oltre di 100.000 volte e oltre 1.000 volte, sono dei Trojan.
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Le applicazioni App Lock Keep dello sviluppatore Sheralaw Rence, App Lock Manager di Implummet e Lockit Master di Enali mchicolo (rilevate come Android.PWS.Facebook.13), scaricate rispettivamente almeno 50.000, 10.000 e 5.000 volte, sono dei Trojan. Così come PIP Photo, l’editor di immagini distribuito dallo sviluppatore Lillians (rilevato come Android.PWS.Facebook.17 e Android.PWS.Facebook.18), con oltre 5.000.000 di download, sono dei Trojan. Al pari di Processing Photo (rilevato come Android.PWS.Facebook.13), un software di fotoritocco distribuito dallo sviluppatore chikumburahamilton e installato oltre 500.000 volte da ignari utenti.
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Tutte queste applicazioni, presenti su Play Store, sono state segnalate da Doctor Web, una suite software sviluppata dalla società russa antimalware, rilasciata per la prima volta nel 1992 e ora il primo servizio antivirus in patria. L’azienda offre anche soluzioni anti-spam ed è utilizzata da Yandex per scansionare gli allegati di posta elettronica.
Col termine Trojan ci si riferisce ai malware ad accesso remoto (detti anche RAT dall’inglese Remote Administration Tool), composti generalmente da due file: il file server, che viene installato nel device della vittima. E un file client, usato da chi lancia il virus per inviare istruzioni che il server esegue. Un trojan può contenere qualsiasi tipo di istruzione maligna. Spesso i trojan sono usati come veicolo alternativo ai worm e ai virus per installare delle backdoor o dei keylogger sui sistemi bersaglio.
Difficile individuarlo, uno dei pochi modi per evitarlo è un po’ di accortezza. Fondamentale tenere bene in testa di diffidare dei programmi dalla provenienza dubbia o sospetta, non fidarsi ciecamente della presenza nel proprio sistema di un software antivirus, che può non essere “infallibile” nella rilevazione dei trojan. In Windows ad esempio i file eseguibili con l’estensione ‘exe’,’vbs’,’bat’,’js’ potrebbero nascondere del malware, soprattutto se arrivano attraverso email, anche da mittenti conosciuti.
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