Attenzione alla frode dei Green Pass su Telegram

C’erano anche falsi Green Pass nei canali Telegram che la polizia postale ha chiuso nelle scorse ore. Il tanto agognato passaporto vaccinale, rilasciato dopo la prima vaccinazione, veniva “smerciato” in alcuni gruppi della nota applicazione di messaggistica, assieme ad altre diavolerie, come ad esempio fiale di vaccino anti covid, e via discorrendo.

Green Pass e la frode su Telegram (Foto Il Fatto Quotidiano)
Green Pass e la frode su Telegram: come avveniva (Foto Il Fatto Quotidiano)

Come riferisce l’agenzia Ansa, i finanzieri del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche, che stanno svolgendo da mesi tutta una serie di controlli e accertamenti nell’ambito dell’operazione “Vax Free”, inchiesta che mira appunto ad individuare eventuali frodi legate al mondo del covid, hanno scoperto e sequestrato ben 10 canali e account Telegram, che sponsorizzavano link che rinviavano a degli account anonimi su degli specifici Marketplace facenti parte della “rete oscura” il tanto temuto dark web dove è possibile trovare di tutto, da info personali, ad armi, passando per droghe e via discorrendo. Entrando in questi negozi virtuali, sottolinea il sito di Repubblica, ci si poteva interfacciare con il venditore e quindi acquistare il Green Pass falso a seguito di un pagamento in denaro, che rigorosamente avviene in criptovalute, la moneta più volatile per eccellenza in quanto non tracciabile in alcun modo dalle autorità.

Green Pass, scoperta frode su Telegram (Foto Quotidianogiuridico)
Green Pass, scoperta frode su Telegram: i dettagli (Foto Quotidianogiuridico)

SCOPERTA FRODE LEGATA AL GREEN PASS SU TELEGRAM: “UN NUOVO BUSINESS CRIMINALE…”

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A sgominare questi ambienti oscuri è stato il IV Dipartimento (Frodi e tutela del consumatore – Cybercrime) della procura di Milano, coordinato procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dai sostituti procuratori Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti, che si è avvalso di alcuni strumenti di ultima generazione come i Bot e gli Avatar, assieme ad un monitoraggio di fatto “real time”, live e in tempo reale della rete da parte della Guardia di finanza. “Il nuovo business criminale – sottolineano gli uomini delle Fiamme Gialle, commentando l’operazione – si è focalizzato soprattutto sulla vendita di Green pass contraffatti, riportanti falsi dati identificativi del vaccinato, il relativo QR Code, appositamente generato, nonchè il numero che contraddistingue il lotto di origine della prima e della seconda dose di vaccino. I falsi Green pass erano recapitabili, secondo quanto ingannevolmente assicurato dai cyber-criminali, anche a chi risiede in paesi extra Ue (Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera)”.

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Purtroppo quello dello smercio illegale di passaporti vaccinali e vaccini è una pratica davvero ingente e stando agli inquirenti sarebbero migliaia coloro che si registrano su canali illegali per ottenerli, anche a fronte di prezzi esagerati e con rischi elevati per la salute. Di media il pacchetto “all inclusive”, che prevede appunto il vaccino con l’aggiunta del Green Pass, costa fra i 110 e i 130 euro, e una volta completato l’acquisto viene garantito l’anonimato del cliente, mentre la spedizione è tracciabile, e l’imballaggio è consono per mantenere la temperature refrigerata. Difficile capire il senso di questi acquisti, tenendo conto che il vaccino è somministrabile gratuitamente in Italia, e senza eccessivi tempi di attesa.

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