Da una parte l’insaziabile fame degli utenti di avere in mano un device pieghevole, che sia smartphone, kindle o iPad fa lo stesso. Dall’altro la pericolosità data da una crisi d’identità, quell’inevitabile sconfinamento nel mondo dei notebook. I Big Tech si stanno interrogando sulle prossime scelte di mercato. Amazon ed Apple su tutti.
Amazon è a un bivio. La più grande Internet company al mondo starebbe valutando l’idea di un kindle con uno schermo pieghevole. Lo rivela Mark Gurman di Bloomberg, che ha ipotizza questa possibilità nella prima edizione della newsletter “Power On”. Non è la prima volta che in casa Amazon si pensa a e-reader, circa un anno fa erano trapelate indiscrezioni su nuovi schermi realizzati dall’azienda (E Ink) che produce già display per alcuni e-reader sul mercato, compresi quelli di Amazon e Kobo. Ora il rilancio.
Mark Gurman di Bloomberg ipotizza un prototipo di e-reader che si apre come un libro o, più precisamente, con una tecnologia di E-ink funzionante anche con schermi a colori arrotolabili in stile pergamena: una cerniera, cinque pulsanti sul lato destro, due barre luminose nella parte superiore dello schermo. Wacom integrata, per chi vuole prendere semplicemente appunti, evidenziando gli elementi con l’ausilio di uno stilo.
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Sempre Mark Gurman di Bloomberg conferma che anche i pensieri di Apple vanno in questa direzione biunivoca: aumentare o no le dimensioni di un iPad? Domanda alquanto difficile, risposta ancora più complessa. Aumentare la diagonale del display degli iPad significherebbe avvicinarsi a dimensioni molto simili a quelle di un notebook, con una evidente sovrapposizione delle due categorie e l’inevitabile crisi di identità, ma al tempo stesso vorrebbe dire saziare la voglia degli utenti di possedere un device pieghevole, o comunque di ancor più grandi dimensioni.
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Sempre secondo Mark Gurman di Bloomberg sostiene che Apple avrebbe risposta sì al cambiamento e starebbe già sviluppando degli appositi modelli con schermi superiori ai 12.9 pollici, nonostante sia ancora lontano il loro debutto sul mercato. Però siamo sempre lì, quella domanda torna a ronzare nella testa del CEO di Apple.
Il pregio più evidente sarebbe legato all’esperienza d’uso: una superficie più ampia permetterebbe di fruire dei contenuti multimediali in maniera più performante, idem per le app più professionali, vedi i videoediting, leggi fotoritocco. Però così un tablet diventa un notebook: aver due prodotti molto simili nei loro ingombri potrebbe infatti scoraggiare i consumatori dall’acquisto di uno dei due dispositivi. Perché portarsi dietro dei device pesanti e poco maneggevoli? Le domande ci sono, le risposte ancora no.
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