Un arcipelago nel bel mezzo del Mediterraneo, fra la Sicilia e la Tunisia. Un paese bilingue, storicamente un posto strategico, a tal punto che vi sono passati fenici, greci, cartaginesi, romani, arabi, normanni, aragonesi, Cavalieri di Malta, francesi e Inglesi. Una località turistica con ben tre siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO: la capitale La Valletta, l’Ipogeo di Hal Saflieni e i templi megalitici. In tempi moderni Malta è il paradiso dei bitcoin e delle criptovalute.
Dal 2018, infatti, lo stato insulare dell’Europa meridionale è la base di rinomate società blockchain: fra queste il rinomato exchange di criptovalute Binance, che ha scelto Malta per le sue leggi favorevoli alle criptovalute e al trading di asset a esse afferenti.
La scelta di Malta per la fioritura dei bitcoin non è certo per il suo clima mite, ma perché le compagnie di trading possono operare senza alcuna licenza per massimo un anno. Una norma che di conseguenza ha contribuito in maniera probabilmente decisiva alla crescita a dismisura delle transazioni eseguite da exchange di criptovalute. Senza licenza, naturalmente.
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“Stiamo abbandonando l9idea della Blockchain Island, vogliamo diventare una Digital Island”. Kearon Bruno, presidente del “Digital Economy Think Tank”, punta a un approccio più olistico, che promuova l’adozione di asset digitali per la crescita economica maltese. “Riteniamo di poter trarre maggiori benefici da un approccio più olistico, che tenga conto di tutti gli aspetti delle nuove tecnologie”.
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In una recente intervista, un parlamentare maltese ha cercato di chiarire lo status legale del principale exchange di criptovalute Binance all’interno del paese. Parlando con Cointelegraph, il giovane ministro maltese per i servizi finanziari e l’economia digitale, Bartolo Clayton, ha riaffermato che Binance non è mai stato autorizzato a svolgere partiche di società blackchain.
“Come informato dalla Malta Financial Services Authority, che è un organismo autonomo non un’entità statale, Binance non è mai stato in possesso di una licenza ufficiale da parte di MFSA. Tale affermazione è stata ulteriormente corroborata da Changpeng Zhao, CEO di Binance, sul suo account Twitter personale dove ha anche affermato che Malta non ha cambiato posizione“.
Il ministro sta provando anche a dissipare l’idea che Malta si sia ritirata dalla sua posizione permissiva nei confronti degli affari che operano con le criptovalute, con un passaggio ben chiaro: “Questo non significa che il governo abbia introdotto una posizione più dura o rigorosa nei confronti delle criptovalute, ma semplicemente un’autorità che dichiara i fatti. Al contrario, il governo di Malta è impegnato a consolidare blockchain insieme ad altri settori di nicchia. Il governo sta optando per una strategia globale e olistica per i servizi digitali, finanziari e innovativi a Malta. Maggiori dettagli sulla nuova strategia verranno resi noti nei prossimi mesi“. Attendere, prego.
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