Lo strumento spaziale non risponde più ai comandi: rischio alto

Il software del celebre telescopio spaziale è andato letteralmente in tilt e la NASA ancora non riesce a dare spiegazioni. 

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La NASA ancora non si è espressa sui tempi di riparazione del telescopio (by Adobestock)

Il computer di Hubble non risponde più ai comandi: qualcosa sembra essere andato storto, ma la NASA non si è ancora espressa sulle cause del malfunzionamento per stilare un possibile piano di riparazione. Ad oggi ancora non si sa quando e soprattutto se verrà aggiustato, certo è che si tratta di uno degli strumenti più versatili ed affidabili su cui negli scorsi anni si è fatto maggiormente leva per l’osservazione dell’orbita terrestre.

Il software del telescopio spaziale Hubble è andato in tilt permanente ormai da parecchi giorni: che il telescopio sia giunto al suo ultimo battito d’ali? Certo che sarebbe in qualche modo la fine di un’epoca, visto che nella sua lunga e onorata carriera ha attraversato qualcosa come quattro decadi. Attivo dal lontano 1990 in realtà era stato finanziato già molto tempo prima, negli anni settanta, poi il battesimo ufficiale era stato ritardato diverse volte per problemi tecnici.

In questo periodo ne ha viste davvero tante, la falla odierna però sembra risiedere nel danneggiamento di un modulo di memoria: la NASA ha detto che sta lavorando per risolvere il disguido, ma l’imbarazzo è tanto se si considera l’importanza dell’oggetto in questione e il fatto che dopo così tanti giorni i controllori del Goddard Space Flight Center non sono ancora in grado di stilare pronostici. “Ci stiamo lavorando”, questo è tutto ciò che sappiamo, ma non è ancora chiaro quando il telescopio potrà tornare operativo.

Hubble fuori uso: come la NASA sta pensando di ovviare al problema

Hubble
Dopo trent’anni Hubble pare giunto al passo d’addio (by Adobestock)

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Hubble è al momento fuori uso da domenica 13 giugno, giorno in cui ha smesso di reagire alle sollecitazioni. In un primo momento si è pensato di eseguire un backup sulla memoria, ma il tentativo è andato a vuoto e non si è riusciti a ripristinare le giuste funzionalità al riavvio del computer interno, che risale agli anni ottanta ed utilizza, uno alla volta, quattro moduli da 64k.

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Il software di riserva, il cui utilizzo è previsto in caso di problemi, al momento è tenuto in stand-by, in attesa di raccogliere tutti i dati disponibili. Malgrado la gravità della situazione almeno per il momento non dovrebbe comunque essere in dubbio la ripresa delle attività, ma per una stima dei danni bisognerà ancora aspettare un po’ di tempo. Intanto è già pronto l’erede di Hubble: si tratta del nuovo telescopio a infrarossi James Webb che dovrebbe fare la sua comparsa in orbita entro fine anno e permetterà di osservare l’universo, si dice, con ancora maggior precisione lasciandosi Sole, Terra e Luna alle spalle. E’ proprio il caso di dire “staremo a vedere”.

 

 

 

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