Google sta lavorando al “misterioso” progetto Tivoli, e a svelarlo è stato il sito The Information, notizia poi riportata dall’agenzia Ansa.
In cosa consiste? Si tratta di un’applicazione che serve per l’apprendimento delle lingue, una piattaforma che, stando alla fonte dell’Ansa, “sfrutterà l’intelligenza artificiale e sarà fruibile da computer, smartphone e tablet”. L’applicazione si troverebbe ad uno stadio avanzato al punto che la stessa dovrebbe essere presentato entro la fine di quest’anno e funzionerà, sempre in base a quanto emerso in queste ultime ore, con i testi, ed inoltre “sarà richiamabile – scrive ancora l’Ansa – dalle ricerche del colosso del web”. Alla base del progetto di questa interessante applicazione vi sarebbe LaMDA, modello linguistico che è stato presentato durante la conferenza di Google dedicata agli sviluppatori, leggasi I/O 2021. Il gigante di Mountain View aveva appunto parlato in quell’occasione di un modello linguistico per applicazioni di dialogo, che aveva l’ambizioso obiettivo di far raggiungere all’intelligenza artificiale un livello praticamente “umano” per la conversazione.
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“In pratica, Tivoli potrebbe rendere più semplice imparare nuove lingue – scrive l’Agenzia di stampa italiana – fornendo un’interazione naturale tra il sistema e l’utente, come se si fosse dinanzi ad un tutor reale”. L’anno scorso l’azienda parte del gruppo Alphabet, aveva pubblicato la sua applicazione Read Along per aiutare i bambini a migliorare la loro abilità di lettura tramite una serie di esercizi, con il supporto di diverse lingue, leggasi inglese, hindi, spagnolo e portoghese. Ovviamente il campo in cui opererà Tivoli di Google prevede già numerosi concorrenti, come ad esempio i ben noti Babel, Duolingo e Rosetta Stone, anche se il loro utilizzo dell’intelligenza artificiale non è così esteso come appunto quello che farà Tivoli.
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La cosa certa è che il settore è in forte espansione ed entro il 2027, stando ai dati di Meticulous Research, raggiungerà il valore di 21.2 miliardi di dollari. Big G grande protagonista in queste ore visto che, un’altra indiscrezione vuole l’azienda al lavoro sulla creazione di una rete di smartphone Android attraverso cui ritrovare i dispositivi persi, molto simile a quanto accade con “Find My” di Apple per gli iPhone e gli altri dispositivi. L’attuale localizzazione dei dispositivi Android è in grado di ritrovare un telefono solo se questo è acceso, con un segnale dati o Wi-Fi attivo e con i servizi di localizzazione abilitati.
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