Google al debutto in una nuova impresa, che si preannuncia elettrizzante: tutte le indiscrezioni dell’azienda su uno storico appuntamento.
A un mese dall’annuncio, il primo Google Store in carne ed ossa, pardon, in mattoni, impianti e finiture, apre oggi i battenti a Manhattan, New York. A parlare di uno storico debutto nel campo del retail fisico è lo stesso gigante di Mountain View, che affida al proprio blog il compito di accompagnarci in un tour virtuale dello spazio, studiato in ogni minimo dettaglio con il concetto di user experience ben presente.
A cominciare dai materiali utilizzati, tutti di provenienza responsabile. Google ha voluto prediligere quelli ecologicamente sostenibili e che al contempo potessero dare agli avventori la sensazione di trovarsi in un ambiente accogliente e confortevole. Infatti, il negozio è sì dedicato alla vendita e ai servizi di riparazione, ma anche al collaudo e all’interazione con i prodotti. A questo scopo, sono stati concepiti diversi spazi. Diamo un’occhiata a tutte le anticipazioni.
All’ingresso principale è stato posizionato Imagination Space. È una struttura di vetro interattiva, alta oltre cinque metri, dove il cliente può entrare fisicamente e ritrovarsi di fronte a una serie di schermi che presentano i prodotti e le tecnologie utilizzate dal back-end. L’accento è sul machine learning e l’Intelligenza Artificiale. Qualsiasi frase pronunciata all’interno dell’Imagination Space viene tradotta in 24 lingue grazie a Google traduttore.
Molte sezioni del negozio sono fatte apposta per testare software e hardware. Sono i cosiddetti “sandbox”, dei veri e propri luoghi di sperimentazione dove apprezzare il gaming di Stadia o gli ultimi smartphone Pixel, i Pixelbook, i Chromebook, gli indossabili e gli articoli smart della linea Nest per la casa, con tanto di ricostruzione di un soggiorno per un collaudo più verosimile. Ecco, nei sandbox gli utenti sono autorizzati ed anzi incoraggiati a esaminare e “misurare” i prodotti attraverso un’esperienza diretta. Tanto più che il Google Store ospiterà in continuazione eventi e workshop aperti al pubblico.
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Materiali di provenienza equa e sostenibile, dicevamo, come i rivestimenti dei muri in noce americano. Ma anche la filiera di distribuzione del lavoro e i processi di costruzione sono stati ispirati agli stessi principi, per un locale in tutto e per tutto eco-friendly. Come spiega il post, il locale ha ottenuto la massima certificazione da parte dello U.S. Green Building Council, una no profit che promuove l’architettura responsabile.
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I mobili sono stati realizzati in legno e sughero in collaborazione con un artigiano locale e gli impianti di illuminazione sono ad alta efficienza energetica, le moquette e i tappeti ricavati rigorosamente da riciclati. Un negozio in carne ed ossa, pardon, in mattoni, impianti e finiture, che vuole ricordare a chi entra che il futuro sostenibile non è una chimera ed è forse più vicino di quanto non si creda. E da oggi puoi toccarlo con mano. Un evento storico per uno dei marchi più rappresentativi della realtà virtuale.
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