E’ stato un solo ed unico utente il responsabile dell’internet crollato di tre giorni fa. Lo scorso 8 giugno, infatti, decine di siti mastodontici di mezzo mondo, sono risultati essere irraggiungibili per circa un’ora.
Una falla improvvisa e una perdita imponente in termini monetari, tenendo conto che ha colpito spazi web come quello di Amazon, ma anche Twitch, senza dimenticarsi del social Reddit e dei siti di alcuni grandi media internazionali come il tabloid britannico Guardian e il New York Times, celebre quotidiano della Grande Mela. Stando a quanto scritto da Wired, il “crollo di internet” è stato quasi immediatamente collegato a Fastly, una società di servizi e di cloud a cui si appoggiano molti siti, fra cui appunto quelli elencati sopra. Nelle scorse ore la stessa azienda è uscita allo scoperto, ammettendo le proprie responsabilità e spiegando più nel dettaglio quanto accaduto, sottolineando come il disservizio sia stato provocato da un solo, semplice cliente della compagnia.
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Ma cosa ha fatto nel dettaglio? Semplicemente avrebbe modificato alcune sue configurazioni, provocando inspiegabilmente il blocco di mezza internet. L’azienda ha quindi risolto celermente il problema, rimettendo online i vari siti web “caduti”, scusandosi e spiegando che un incidente di questo tipo si sarebbe dovuto prevedere, quindi, evitare. “Il cliente ha aggiornato la propria configurazione in un modo molto particolare e in circostanze molto specifiche – sono le parole di Nick Rockwell, vicepresidente proprio di Fastly, attraverso un post sul blog ufficiale – questa interruzione è stata ampia e grave – ha aggiunto, scusandosi – e siamo davvero dispiaciuti per l’impatto sui nostri clienti e su tutti coloro che fanno affidamento su di loro”.
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Il cliente, che è rimasto anonimo volutamente, avrebbe modificato le impostazioni di connessione internet, esponendo così facendo quasi tutta la rete ad un bug che era presente in un aggiornamento software rilasciato lo scorso mese di maggio. Il risultato del semplice “trucchetto” è stato che circa l’85% dei clienti dell’azienda ha iniziato a riscontrare degli errori, un danno incalcolabile per un’operazione così banale. Dopo 40 minuti dal down (erano circa le 12:00 negli Stati Uniti), gli ingegneri hanno individuato il problema: “In 49 minuti, il 95% della nostra rete funzionava normalmente”, ha specificato Fastly, che ha promesso maggiore chiarezza nel futuro su quanto accaduto e sul perchè il bug incriminato non sia stato rilevato nei precedenti test.
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