Il grafene potrebbe essere, o forse lo è già, il materiale del futuro. Si tratta senza dubbio di una materia molto innovativa, e che negli ultimi anni è stata spesso e volentieri al centro di intensi dibattiti, ed in particolare in questi ultimi mesi visto che l’industria tech sembra intenzionata ad assicurarsi ingenti quantità di grafene con l’obiettivo di realizzare le batterie del futuro.
Si tratta di batterie che ovviamente dovranno avere una grande autonomia, durare quindi il più possibile, e nel contempo regalare standard di sicurezza elevati, visto che si tratta di componenti “a rischio” in quanto possono surriscaldarsi. E pur vero che, nonostante si chiacchieri da tempo, le possibili applicazioni nella vita reale del grafene sono davvero poche. Il motivo? Il fatto che al momento si tratta di un materiale molto performante, ma forse anche per questo dall’alto costo e soprattutto non disponibile in volumi importanti. Di conseguenza, finchè queste due qualità non cambieranno, sarà dura vedere un uso massiccio dello stesso. La cosa certa è che l’obiettivo delle aziende è quello di utilizzare il grafene applicato alle più disparate tecnologie, e nel contempo i ricercatori stanno continuando a presentare dimostrazioni pratiche mettendo appunto in evidenza quanto lo stesso sia versatile, soprattutto nel campo che a noi ci interessa di più, quello dell’IT.
GRAFENE IL MATERIALE DEL FUTURO: “STUPISCE COSA SI RIESCE A FARE”
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«Ora il vero limite è capire come sfruttare al meglio le sue incredibili proprietà», aveva spiegato un paio di anni fa Marco Molina, Managing Director Sales and Products presso SITAEL, all’epoca responsabile del settore Ricerca e sviluppo di Leonardo, azienda aerospaziale italiana che da tempo sta investendo proprio su questo materiale innovativo. «Quello del grafene è un fenomeno veramente globale – aveva invece dichiarato a Focus Konstantin Novoselov, uno dei scopritori del materiale – per alcuni ambiti di applicazione mi sento un esperto, per altri non finisco mai di stupirmi per ciò che si può e si riesce a fare col grafene».
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Secondo quanto sostenuto dagli accademici dell’università di Cambridge, si possono ottenere grandi vantaggi in termini soprattutto di capacità e durata degli hard disk, utilizzando il materiale come rivestimento protettivo dei piatti (attualmente di carbonio) Con il grafene si potrebbero quindi creare hard disk più capienti e più veloci, ma come detto sopra, il suo campo di applicazione è enorme, come ad esempio la realizzazione di schermi tattili e flessibili. Chissà quando lo vedremo finalmente in azione…