Francia, l’antitrust rifila una maxi-multa a Google per penalizzazione della concorrenza sulla vendita della pubblicità online. E Big G si impegna a cessare le pratiche “incriminate”.
L’Autorità per la Concorrenza e il Libero Mercato della Francia ha rifilato a Google una multa da 220 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel mercato delle pubblicità online. Il gigante di Mountain View è stato così riconosciuto colpevole di minare la concorrenza, avendo messo in atto pratiche che hanno dirottato le preferenze degli inserzionisti verso la propria concessionaria di pubblicità.
Si tratta di una decisione a suo modo spartiacque. Google infatti ha finito per ammettere la colpa di fatto, impegnandosi di fronte all’antitrust transalpina a porre fine alle pratiche discriminatorie nei confronti della concorrenza. Un atteggiamento inaspettatamente collaborativo che potrebbe indicare la rotta che Google prenderà anche nel resto dell’Unione Europea di fronte a cause dello stesso genere.
La multa della Francia spinge Google a più miti consigli?
La decisione dell’autorità francese chiude il cerchio avviato dall’azione legale del parigino Le Figaro, dell’americana News Corp e del network editoriale belga Rossel. Le tre organizzazioni sono dirette competitor di Google nel settore della vendita degli spazi pubblicitari su Internet e si sono rivolte all’antitrust appunto per denunziarne le violazioni in materia libero mercato. Sotto la lente d’ingrandimento dell’Istituto indipendente la Doubleclick For Publishers (DFP), la piattaforma per la gestione delle inserzioni pubblicitarie, e SSP AdX listing, che regola la vendita all’asta degli spazi pubblicitari alle aziende.
FORSE TI INTERESSA>>>Su Amazon torna l’imperdibile offerta su Xiaomi POCO F3
È stato il capo dell’ufficio legale di Google Francia, Maria Gomri, a spiegare la posizione dell’azienda: “Siamo consapevoli del ruolo che la pubblicità online riveste nel supportare l’accesso ai contenuti e all’informazione – ha scritto la direttrice sul comunicato societario -. Per questo ci impegniamo a collaborare con le istituzioni e a investire in nuovi prodotti che promuovano anche le terze parti, consentendo agli altri editori di ottenere dei risultati migliori quando usano la nostra tecnologia”.
PROVA UN ALTRO CONTENUTO—>La Terra perde peso, 50mila tonnellate all’anno: ecco quando scomparirà
Gonfia il petto Isabelle de Silva, presidente dell’Antitrust francese. “La nostra decisione è unica al mondo. Per la prima volta una sentenza fa i conti con il complesso funzionamento dell’algoritmo che regola i processi d’asta tramite cui vengono venduti gli spazi pubblicitari. Certe pratiche hanno penalizzato la libera concorrenza, consentendo a Google di mantenere e anzi di estendere la propria leadership sul mercato. Questa sanzione vuole ripristinare un’equa competizione e restituire a tutti gli editori la possibilità di trarre il massimo profitto dalla vendita dei loro spazi pubblicitari”.