Tra poco arriverà in orbita un nuovo modulo, si attende solo il via libera dopo gli ultimi test sperimentali.
Il due giugno Oleg Novitsky e Pyotr Dubrov hanno passeggiato per più di sei ore e mezzo nello spazio. Cosa ci facevano? Semplice, si trovano lì ormai dallo scorso aprile e si preparano ad accogliere una new-entry alla Stazione Spaziale Internazionale. Oleg Novitsky, classe 1971, è un cosmonauta bielorusso con più di 600 ore di volo alle spalle. Il suo collega russo Pyotr Dubrov invece è un ex ingegnere informatico con l’hobby del paracadutismo di cinque anni più giovane, ed entrambi sono stati selezionati per la missione Sojuz MS-18 (Expedition65).
I due cosmonauti lavoreranno all’esterno della @Space_Station per far posto per il nuovo modulo scientifico russo #Nauka e per il braccio robotico europeo #EuropeanRoboticArm – Diretta dalle 07.00 via #Roscosmos e #NASA – Buona passeggiata ???? https://t.co/oNweuAvcgs
— ESA_Italia (@ESA_Italia) June 2, 2021
L’equipaggio è decollato lo scorso nove aprile dal Cosmodromo di Bajkonur, in Kazhakistan, e sta preparando il terreno per un nuovo arrivo in seno alla Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta del modulo russo chiamato Nauka (“Science”, o Multipurpose Laboratory Module), che attualmente è impegnato negli ultimi test di prova nella camera a vuoto e nelle mire dell’agenzia russa dovrebbe prendere il posto del progetto incompiuto Universal Docking Module.
Durante le operazioni pre-benvenuto a Nauka del due giugno i due astronauti hanno rimosso alcune parti residue di Pirs, compartimento di attracco che in passato è servito da base per varie navicelle Sojuz ed un altra decina di passeggiate extra-veicolari, ma adesso si appresta a lasciare il posto al modulo multi-uso Nauka. L’avvicendamento in realtà era previsto già nel 2017, ma a causa di alcuni ritardi in laboratorio è stato spostato al luglio di quest’anno.
A cosa servirà Nauka e quando arriverà in orbita
Dunque dopo una serie di rinvii Nauka si appresta finalmente a fare il suo esordio alla Stazione Spaziale Internazionale, dove al momento si trovano, oltre ai due cosmonauti russi, anche Mark Vande Hei, Shane Kimbrough e Megan McArthur della NASA, il giapponese Akihiko Hoshilde per Aerospace Exploration Agency e Thomas Pesquet dell’Agenzia europea. I sette, assieme, condurranno una serie di esperimenti scientifici all’interno di quello che può considerarsi un vero e proprio laboratorio creativo multifunzionale: Nauka, appunto, che salvo imprevisti arriverà a destinazione il 15 luglio.
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La Russia pare intenzionata a fare sul serio, e a differenza del famigerato razzo cinese che solo poche settimane fa ha seminato il panico in Italia non dovrebbero esserci problemi nello smaltimento del vecchio modulo, che verrà “riaccompagnato” nell’atmosfera da una navicella e terminerà innocuamente la propria corsa nelle acque dell’Oceano Pacifico, mentre quelle strutture che non hanno esaurito ancora il loro compito resteranno in orbita.
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Insomma, dalla Terra giungono finalmente quelle “notizie importanti e tanto attese” annunciate da Roskosmos nemmeno un anno fa. Quelle parole ora si traducono in realtà, e il nuovo modulo Nauka, definito da più parti il più moderno e tecnologico mai costruito in Russia, si appresta a fare il suo ingresso nella storia spinto in alto da Progress MS-15.