Al momento lo sbarco sulla Luna per la data prevista sembra difficilmente realizzabile: ecco i possibili scenari.
La NASA tornerà sulla Luna, ma ancora è difficile stabilire con esattezza quando. La scadenza del 2024, prefissata forse in maniera un po’ troppo spaccona e ottimistica da Trump a suggello del suo mandato, non sembra infatti al momento da prendere in considerazione. Lo conferma un dossier stilato dal Government Accountability Office, sezione investigativa del governo degli Stati Uniti preposta alla valutazione di varie materie, tra cui le missioni nello spazio.
Secondo il GAO il ritardo sulla tabella di marcia non lascerebbe adito a dubbi, a ciò si aggiungano come una sentenza le parole dell’amministratore della NASA Steve Jurczyk ed ecco allora che l’atteso sbarco della prima donna sulla Luna fissato per il 2024 assume i connotati dell’utopia. Solo per questioni di tempo però, Jurczyk difatti ha confermato che la missione Artemis prima o poi si farà, dato che il supporto della Casa Bianca è rimasto immutato, solo che il programma inizialmente stilato è stato necessariamente rimesso in discussione, visto che gli stanziamenti degli ultimi due anni non hanno fornito fondi sufficienti a renderla compatibile per quella data.
Niente più 2024, ma allora quando toccherà ad Artemis?
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La missione Artemis, ricordiamolo, si dividerà in tre fasi, l’ultima della quali si prefigge di portare nel 2024 la prima donna sulla Luna (assieme ad un uomo). Venne fortemente voluta da Trump, che durante la sua amministrazione capovolse gli obiettivi del suo predecessore Barack Obama che miravano piuttosto ad investire maggiormente su Marte. Trump riscosse un certo consenso pubblico, sia per il fascino esercitato dal possibile ritorno sulla Luna sia come dimostrazione di forza in risposta alla Cina, che in contemporanea annunciava l’invio prossimo venturo dei propri astronauti sul satellite.
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La Casa Bianca ha preventivato un finanziamento di circa 23,3 miliardi di dollari per la NASA, la maggior parte dei quali verranno messi a disposizione proprio per Artemis, dunque i prossimi due mesi di test SLS Launch saranno fondamentali per capire quale futuro attende una missione che in origine avrebbe dovuto avere come termine il più comodo 2028, in seguito ha subito però da Trump un’ accelerata avventata, tanto ambiziosa quanto pericolosa e poco credibile. Manca una road-map ben definita, oltre al fatto che per Artemis 3, la terza del lotto in programma, ancora non c’è un budget preciso. In ogni caso non è ancora detta l’ultima parola, non è da escludersi che Biden possa far sua la causa dando l’input decisivo. Il tempo stringe, ne sapremo di più tra un paio di mesi.