Le due società statunitensi lo metteranno a disposizione della NASA in vista della missione Artemis, prevista entro il 2024.
General Motors e Lockheed Martin hanno unito le forze e stanno sviluppando un nuovo innovativo modello di rover lunare in vista della prossima missione Artemis, che secondo i piani della NASA dovrebbe portare la prima donna sulla Luna (assieme ad un uomo) entro il 2024. Il progetto dovrebbe servire a incoraggiare una presenza stabile sul suolo lunare, ed il nuovo LTV (Luna Terrain Vehichle), secondo i dettami della NASA, garantirà una serie di tecnologie avanzate quali guida autonoma e capacità di spostamenti su terreni pericolosi. Inoltre si tratta di un modello completamente elettrico, che si avvarrà dell’alto coefficiente di funzionalità offerto dalle batterie di ultima generazione.
We’ve teamed up with @LockheedMartin to answer @NASA‘s challenge to industry to develop a lunar terrain vehicle that would allow astronauts to explore more of the lunar surface than ever before. Learn more: https://t.co/n3xlBj8pgF pic.twitter.com/ocgXu1fg4r
— General Motors (@GM) May 26, 2021
In tal modo potrà percorrere distanze più lunghe di quanto non abbiano fatto in precedenza i Lunar Roving Vehichle (LRV) utilizzati durante le vecchie missioni Apollo 15, Apollo 16 e Apollo 17, tutte svoltesi a cavallo tra il luglio 1971 e il dicembre 1972. General Motors non è affatto nuova a questo tipo di imprese, in quanto in quel decennio era stata la principale società in subappalto al fianco di Boeing a fornire i tre veicoli adibiti proprio agli allunaggi Apollo.
Come è fatto il rover lunare di Lockheed Martin e General Motors
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Durante l’annuncio di ieri, Lockheed Martin ha tenuto a precisare che il nuovo rover coprirà necessariamente distanze più lunghe dei precedenti, che si erano fermati a un totale di nemmeno otto chilometri di percorso e a una distanza massima di cinque miglia dal punto di atterraggio. L’obiettivo stavolta sarà raggiungere il polo sud della Luna, e per questo motivo il cammino si farà significativamente più accidentato e tortuoso dato che in quella zona fa più buio e le temperature sono estremamente rigide. Inoltre, secondo il vicepresidente esecutivo Rick Ambrose, per consentire un’ottimale esplorazione della superficie è necessaria una certa mobilità del suolo, e stando alle precise direttive della NASA questo speciale veicolo di nuova generazione servirà ad ampliare notevolmente la gamma di astronauti.
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Per General Motors invece ha parlato Alan Wexler, Svp del reparto Innovazione e sviluppo che ha ricordato come l’azienda abbia già giocato un ruolo fondamentale negli sbarchi sulla Luna degli anni settanta ed ora intenda sostenere nuove moderne missioni congiuntamente a Lockheed Martin. In tal proposito, va specificato, che la Artemis si suddividerà in tre distinti lanci, un primo senza equipaggio (si parla di novembre 2021), la seconda con tre uomini a bordo che però non atterreranno sul satellite ma si limiteranno a perlustrarne le orbite, infine la terza (2024) che sbarcherà finalmente sulla superficie lunare.