Amazon ti regala 8 euro. L’eCommerce, che offre un ampio ventaglio di servizi, ha tra i suoi cavalli di battaglia Amazon Photos, il servizio di archiviazione delle foto protagonista della promozione.
Sono giorni in cui il chiacchiericcio intorno a Google Foto si fa sempre più insistente. Il cambio della policy del noto servizio di archiviazione foto offerto da Mountain View parla chiaro: non esisterà più alcun piano di archiviazione gratuita illimitato. Se prima era possibile infilare le foto senza limiti nel proprio spazio cloud legato all’account Google, ora è possibile farlo solo fino al raggiungimento della soglia di 15GB, oltre i quali sarà necessario pagare un abbonamento.
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Amazon Photos risponde ai limiti di Google Foto: ecco come ottenere 8€ di buono
Dall’altra parte esistono servizi più o meno convenienti, tra cui Amazon Photos, omologo e quasi omonimo del servizio di Google. Se siete abbonati ad Amazon Prime – cosa molto probabile – avrete diritto all’archivio di foto illimitato in qualità originale. Una sorta di pacchetto Google Foto a pagamento, ma sui server di Jeff Bezos. Mentre per i video lo spazio di archiviazione incluso con Amazon Prime si riduce a 5GB.
Per invogliare l’utenza a passare al servizio di Amazon, la stessa realtà commerciale ha organizzato una promozione di lancio che permetterà a chi idoneo di ricevere un buono dal valore di 8€, spendibile sull’eCommerce. Per farlo basterà scaricare l’app Amazon Photos per Android o iOS e attivare il salvataggio automatico delle foto.
Ma come sempre non tutto è oro ciò che luccica. Come spesso accade con le promozioni Amazon, gli utenti devono essere idonei a ricevere il buono. Per scoprire se è possibile aderire all’offerta e quindi ricevere gli 8€ di buono Amazon basterà collegarsi al seguente link. La pagina vi dirà se siete o non siete stati accettati per godere della promozione relativa ad Amazon Photos.
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La scelta di limitare l’archiviazione di foto nel cloud di Google nasce dal quantitativo pressoché illimitato di materiale che, ogni giorno, i server di Mountain View sparsi per il globo devono elaborare. Anche Google ha dei limiti, e la mossa di trasformare il servizio da gratuito a pagamento non può far altro che andare ad ammortizzare i costi derivanti dall’enorme flusso di foto e video che finiscono nei suoi data center.