WhatsApp dovrà bannare alcuni utenti che hanno condiviso la copia pirata di un film. Ad ordinarlo è stato un giudice, che ha scoperto circolare su alcuni account della nota applicazione di messaggistica di proprietà di Mark Zuckerberg, il file, ovviamente scaricato illegalmente, del film “Radhe: Your Most Wanted Bhai”.
La notizia è stata in seguito confermata da Zee Entertainment Enterprises, che ha poi “accusato” anche Telegram, altra applicazione di messaggistica molto utilizzata per scambiare file illegali. Stando a quanto comunicato dall’azienda, un team si sta occupando in maniera attiva di scovare quali siano i numeri di telefono legati agli account di WhatsApp coinvolti appunto nella condivisione illegale dello stesso film. Al momento sarebbero otto gli account bannati d WhatsApp, colpevoli di aver “condiviso, visto, scaricato e salvato il film su WhatsApp senza alcuna autorizzazione”, anche se gli stessi non avrebbero ricevuto alcuna comunicazione da parte dell’azienda americana. Il giudice Snajeev Narula ha ordinato la cessazione immediata di qualsiasi attività riguardante “l’immagazzinamento, la riproduzione, la propagazione, la copia e la vendita di qualsiasi copia di film tramite WhatsApp o qualsivoglia altro servizio”, e di conseguenza per agli account raggiunti non sarà più possibile utilizzare WhatsApp, anche se non è chiaro se il ban sarà solo temporaneo o permanente.
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Resta da capire come la Corte sia riuscita ad entrare in possesso dei numeri di telefono e soprattutto delle chat scambiate fra i vari utenti, visto che come si sa le stesse sono crittografate end-to-end; fatto sta che in tribunale sono stati mostrati numerosi screenshot riguardanti la condivisione illegale del file, di conseguenza, il tutto è apparso reale e concreto. “Questi messaggi – ha spiegato la Corte – suggeriscono chiaramente che questi account vengono utilizzati in completa violazione dei termini della politica del convenuto n. 9 e stanno violando il copyright del querelante”.
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La Corte ha aggiunto: “Fino alla prossima udienza, l’imputato numeri da 1 a 8 e 13, i loro dipendenti, agenti, rappresentanti legali, eredi e qualsiasi altra persona che agisce per loro conto non possono immagazzinare, riprodurre, comunicare, diffondere in modo non autorizzato, copiare, vendere, offrire in vendita o rendere disponibili copie del film o di qualsiasi altra parte di esso, tramite WhatsApp o qualsiasi altro mezzo o modalità, che possa violare il copyright del querelante sul film. Inoltre – fa sapere ancora la Corte – l’imputato n. 9 è invitato a sospendere immediatamente gli account WhatsApp dell’imputato n. 4 e 8 per garantire che detti imputati cessino la violazione del copyright del querelante su WhatsApp. Si precisa inoltre che, nel caso in cui il querelante porti a conoscenza del convenuto n. 9, che qualsiasi altro account WhatsApp viene utilizzato allo scopo di vendere copie illegali del film, il convenuto n. 9 dovrà il più rapidamente possibile, e non oltre 24 ore dal ricevimento della richiesta da parte del querelante, sospendere tali account”.
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