Dopo l’annuncio dei giorni scorsi per Microsoft è già ora di voltare pagina. Il lento declino di Internet Explorer e come verrà rimpiazzato.
L’annuncio dei giorni scorsi, diciamoci la verità, ha colto di sorpresa solo in pochi, del resto non è che lo stadio finale di un processo involutivo cominciato tanti anni fa. Una delle colonne portanti della navigazione web anni 2000 si prepara al pensionamento dopo venticinque anni di servizio a intermittenza. “Non sono lento, sono gli altri browser che vanno troppo veloce”: questo meme, tra i più gettonati sul web, racchiude simpaticamente i perchè dell’inevitabile addio. Internet Explorer chiude i battenti, scoraggiato dalla spietata concorrenza di un’epoca che non è la sua. Del resto c’era da aspettarselo, visto che pare essere la stessa Microsoft ormai da un quinquennio a disincentivarne l’utilizzo, cercando di apporre la parola fine nella maniera più decorosa possibile su quello che per tanto tempo è stato un fenomeno culturale e di costume prima ancora che porta di accesso principale nel “decennio a banda larga”.
Internet Explorer al capolinea. Microsoft manda in pensione un pezzo di storia del Web https://t.co/wUzFlHXy3d
— Repubblica (@repubblica) May 21, 2021
Per ripercorrerne le gesta bisogna fare un salto indietro nel tempo sino al 17 agosto 1995, quando Internet Explorer 1 fu rilasciato da Microsoft che ne aveva rilevato la licenza da Mosaic. In quel periodo si rese protagonista della cosiddetta “guerra dei browser”, in contrapposizione a Netscape Navigator che era stato il primo browser commerciale di un certo successo in quanto capace di apportare modifiche al linguaggio HTML. Alla fine sembrò spuntarla Microsoft con una mossa astuta che non mancò di suscitare le ire degli avversari, e cioè offrire Internet Explorer 3 già installato nel sistema operativo Windows 95, lasciando agli utenti l’eventuale possibilità di disinstallarlo e attivarne un altro. La maggior parte delle persone però non lo fece per ragioni di comodità, convenienza o pigrizia, ed il resto è la storia di un marchio che nel 1999 ricopriva il 99% della fascia di mercato.
Gli anni d’oro di Internet Explorer ed il lento declino
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Il picco più alto del nuovo secolo venne toccato nel 2004, con un traguardo del 90%. Subito dopo però cominciò la “seconda guerra dei browser” che si è trascinata sino ai giorni nostri, non più uno scontro frontale bensì una sorta di “Internet Explorer contro tutti“. Stavolta la creazione di Microsoft cadde sotto i colpi incalzanti dei competitor Firefox (Mozilla), Chrome (Google), Safari (Apple) ed Opera, decisamente più veloci ed aggiornati, sino ad un crollo verticale che gli lascia le briciole del 3-4% percento dei navigatori totali.
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Il 15 giugno 2022 è la data in cui IE deporrà ufficialmente le armi passando il testimone a Microsoft Edge, più sicuro ed efficiente ed attualmente forse l’unico in grado di tenere testa a Chrome, che va per la maggiore. Ma il colosso americano fondato da Bill Gates, in realtà, ha già tagliato il supporto tecnico al software rendendolo incompatibile ad Outlook, OneDrive e Office365. E’ il primo passo verso l’offuscamento totale e sul web non mancano commenti nostalgici o in altri casi carichi d’ironia. Ad ogni modo, l’addio di Internet Explorer rappresenta la fine di un’epoca. In un mondo che viaggia alla velocità della luce probabilmente sapremo sostituirlo e non ci mancherà affatto, l’abbiamo prima amato e poi odiato ma resterà per sempre un pezzettino della nostra storia.